14/11/08

Bassolino non si processa e non si filma


Antonio Bassolino è fra le 30 persone rinviate a giudizio nell’ambito del processo sullo scandalo dei rifiuti. E’ imputato di abuso d’ufficio. Tra le sue dichiarazioni per difendersi ha detto che firmava le carte senza nemmeno leggerle.
Sotto inchiesta ci sono alcune società controllate da Impregilo che avevano in appalto lo smaltimento dei rifiuti nell’inceneritore di Acerra (NA). Impianto che non è mai entrato in funzione nonostante quelle società abbiano incassato milioni di euro dallo Stato da destinare alla gestione dell’attività di smaltimento.
Ebbene, la Procura di Napoli ha scoperto che gli unici ad incenerirsi nel nulla sono stati i milioni di euro. I rifiuti, invece, sono stati abbandonati in discariche abusive dell’entroterra napoletano, che col loro percolato hanno inquinato alcune falde acquifere.
Le responsabilità sono molteplici: si va dalla truffa aggravata e continuata a responsabilità di tipo ambientale. Per individuare in quali tasche siano finiti i milioni di euro la Procura partenopea ha sequestrato i conti correnti riconducibili a Impregilo per un valore di 750 milioni.

Il processo, iniziato meno di un anno fa, alla sua quinta udienza di mercoledì scorso, era ancora alla fase della costituzione delle parti. Durante le ultime udienze di luglio e settembre si erano costituiti parte civile oltre 200 comuni campani in qualità di parti lese. Chi perché si è ritrovato sul proprio territorio discariche abusive, chi perché ha avuto l’acqua inquinata dai propri rubinetti, chi invece, apparentemente senza motivo perché privo di documenti. La richiesta, ovviamente, serve a tradurre il tutto in risarcimento economico.
Ognuno dei comuni ha nominato un proprio avvocato in aula. L’effetto è stata la lievitazione della mole di lavoro per il collegio giudicante, che ha dovuto esaminare tutte le richieste una ad una, accettarle e fare appelli della durata di 2 ore per accertare i presenti in aula. Durante il rosario dei nominativi, moltissimi gli avvocati sostituti e moltissime le richieste di rinvio per vizi di forma. Ad esempio per recapito tardivo di un giorno della ricevuta di ritorno della raccomandata di convocazione del Tribunale, errorini di battitura dei documenti, interpretazioni errate di alcune frasi e richiesta di ammissione in parte civile per conto di nuovi comuni dell’ultima ora.

Un giochino alla presa per i fondelli al quale il collegio giudicante presieduto da Giovanni Fragola Rabuano ha detto stop. L’ordinanza letta dopo quasi 3 ore di camera di consiglio si può sintetizzare così: i comuni che hanno fatto richiesta di costituirsi parte civile entro il 2 luglio scorso rimangono ammessi. I richiedenti successivi no altrimenti il processo non va più avanti.
La sensazione è chiara e lampante nel suo paradosso, ossia che i sindaci alleati di Bassolino gli si siano rivoltati contro per traghettarlo verso la prescrizione. Anche la sindaca di Napoli Rosa Russo Jervolino si è unita al giochino. Tramite il suo avvocato, prima con con la richiesta di ammissione in parte civile nei riguardi delle società inquisite, poi nei confronti delle persone fisiche.

Ma ora non ci sono più scuse. Si passa alle fasi preliminari: nei prossimi 5 mercoledì già a partire dal 19 novembre per sentire accusa e difesa. Il 10 dicembre è previsto il dibattimento vero e proprio.
Problema: il Procuratore di Napoli Vincenzo Galgano ha vietato ai giornalisti di registrare e riprendere le fasi processuali. Decisione che non capisco vista la valenza pubblica del procedimento.

Fonte articolo

Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.


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