11/03/09

I baroni delle università e i concorsi decisi a tavolino

Dopo l'uscita del libro "Un paese di baroni" stiamo ricevendo parecchie segnalazioni di casi nuovi e interessanti. Ci pare la conferma che del malcostume accademico sono sempre più spesso chiamati a occuparsi i magistrati. Vi terremo aggiornati. Segnaliamo intanto un colpo di scena, la sentenza d’Appello del Tribunale di Firenze nei confronti di Walter Leszl e Ferdinanda Caizzi, docenti - il primo a Firenze, la seconda alla Statale di Milano - di Storia della filosofia antica.

I due professori erano sotto processo con l’accusa di aver truccato un concorso da associato bandito nella loro materia dall’Università di Siena, correva l’anno 2001. A rivelare la combine fu una email, inviata dallo stesso Leszl a una collega inglese, nella quale anticipava i nomi dei vincitori spiegando chi fossero i loro sponsor. Quel messaggio, sfortunatamente per i designati e per i loro protettori, finì nella posta elettronica della candidata esclusa, che la conservò e la fece leggere ai magistrati.

In primo grado Leszl e Caizzi sono stati assolti. In secondo grado, condannati. Avrebbero deciso a tavolino gli esiti del concorso prima che si svolgesse.

La sentenza afferma che l'accordo sottobanco ha leso "il principio di imparzialità nell'agire della pubblica amministrazione stabilito dall'articolo 97 della Costituzione della Repubblica". Il giudice bacchetta i commissari Leszl e Caizzi: "Cattedratici di prima fascia e, per di più, illustri per doti di cultura e per anzianità di onorato servizio, erano nelle condizioni per opporsi, senza subire danni, al malcostume".

Post scriptum
Ma i nomi citati sono più che "illustri". E non solo per "doti di cultura". Ferdinanda Caizzi è la moglie di Enrico Decleva, rettore dell’Università statale di Milano nonché presidente della Crui - la Conferenza dei rettori delle università. L’organo più autorevole del sistema universitario. E a Milano insegna tuttora Franco Trabattoni, il pupillo della Caizzi, commissaria, sempre in compagnia con Leszl, nel concorso bandito dall’Università di Salerno nel 2003 (solo due anni dopo quello di Siena) che lo ha fatto diventare ordinario. Siamo davvero sicuri che l’università milanese sia così diversa dalle altre al centro degli scandali?

Fonte articolo


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