30/04/09

Le verità crollate


Guarda il video

Il 9 aprile il blog titolava I morti che non vi dicono. Decine, forse centinaia di persone che non dovevano essere lì. Molti i clandestini. Solo due settimane prima erano stati sgomberati molti locali abitati da bulgari e romeni, che si erano trovati sistemazioni differenti. Nessuno aveva voglia di dirlo, ma molti lo sapevano. Molti di più quelli che non te lo avrebbero mai detto davanti a una telecamera. Come un vigile del fuoco di Pescara, che ha prestato servizio a L'Aquila nei primi giorni dopo il terremoto.

A distanza di tre settimane qualcuno inizia a sbilanciarsi. E' nientemento che il Procuratore capo della Repubblica al Tribunale dell'Aquila, Alfredo Rossini. Gli chiedono se sotto, negli scantinati del centro storico, possano trovarsi i corpi di clandestini, assenti dalle liste ufficiali degli scomparsi. E lui risponde: «Purtroppo tutto è possibile. Succederà sicuramente, chissà tra quanto tempo! Potrà accadere che scoperchiando delle situazioni si troveranno salme di persone che da anni di trovano sotto terra. Purtroppo i soccorritori fanno il possibile, ma i miracoli li fa solo Dio».

Il 12 aprile il blog titolava I prossimi a morire. Ovvero, tutti quelli che avevano respirato l'amianto contenuto nei tetti e finito in dispersione nell'aria. Non si muore subito, ma una sola fibra di amianto può bastare per condannarti a morte dopo venti o trent'anni. L'hanno sbriciolato a lungo, con le loro macchine tritatutto. Disperdendolo nell'aria, dove resta in sospensione per giorni e giorni. Poi qualcuno, probabilmente qualche navigatore di internet - sono più furbi -, gli ha fatto segno di no con la manina. Ora, tra le macerie della tendopoli di Piazza D'Armi è stato trovato amianto. Ci hanno pensato loro, gli sfollati, a segnalarlo. Quelli che leggono i blog. Agli altri, quelli che guardano i TG, ovviamente è stato tenuto segreto. Per non generare allarme.

Voglio essere allarmato. Voglio sapere a cosa vado incontro. Non voglio che la protezione civile mi mandi a casa se ho paura, mentre la prefettura viene sgomberata in fretta e furia. Voglio che se la RAI, pochi giorni prima del 5 aprile, fa un'intervista a un ricercatore perchè dice che ci sarà una forte scossa, quell'intervista venga trasmessa. Magari affiancando Boschi che dice che va tutto bene. Ma voglio essere io a decidere.

Voglio che non si screditi l'unica fonte di informazione non filtrata, autentica, diretta che possiamo sperare di avere: la rete.

Televisioni e giornali, che ignorano costantemente il grido di dolore che si leva dal web su questioni fondamentali, si sono buttati a pesce sulla notizia di un'intervista montata che avrebbe scatenato tutti gli allarmi del 27 di aprile. I TG RAI, il TG5, il TG4, il Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, Vespa... l'unica montatura l'hanno fatta loro. Hanno montato un caso inesistente. L'intervista non solo era autentica, ma descriveva un allarme che arrivava addirittura dai carabinieri. Alle 13.30, ora in cui Giuliani mi rilasciava le sue dichiarazioni, erano già in atto evacuazioni e sfollamenti: alla Edimo se ne erano già andati tutti. Sacerdoti, vescovi e cardinali stavano già pensando a come rinviare il viaggio del Papa. I supermercati erano già stati evacuati dalla mattina.

Ma per gli italiani, l'allarme è stato causato da un video falso, apparso alle 14.30, che girava su internet.

Internet va oscurata subito!

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

Nessun commento:

Posta un commento

Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.