Va bene 15mila manifestanti sono una piccola percentuale degli abitanti di Tokyo che ne conta circa 13milioni; va bene, secondo la polizia i manifestanti sarebbero stati poco più di 5000. Come riferisce Timeout si è assistito al classico balletto di cifre. Racconta Timeout che la manifestazione di ieri è stata ignorata dal mainstream giapponese, che la reale preoccupazione riguarda sì l’incidente nucleare ma soprattutto il come viene gestito e la mancanza di informazioni. Alla manifestazione sono intervenuti per la prima volta, oltre ai tanti giovani, anche le persone anziane, notoriamente più restie a esprimere il proprio dissenso.
Il punto in discussione è la decisione dello scorso 19 aprile presa dal ministero per la Pubblica Istruzione, cultura, sport, scienza e tecnologia di innalzare il livello accettabile di radiazione a 20 millisievert all’anno. Per gli anti-nuclearisti è una decisione disumana proprio nei confronti dei bambini della Prefettura di Fukushima i più esposti alle conseguenze delle radiazioni.
Intanto a due mesi dall’incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi conseguenza del terremoto e dello tsunami, il primo ministro Naoto Kan ha annunciato la chiusura della centrale nucleare di Hamaoka a 200 Km da Tokyo perché sorge in una zona a alto rischio sismico.
A Tokyo in 15mila contro il nucleare
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