Angelino Alfano, la giustizia fatta ministro
In attesa di capire se Emilio Fede potrà trasmettere il Tg4 satellitare per le marziane di terza età, il Ministro berlusconiano della giustizia (quale?) Angelino Alfano, ha detto che fra due settimane sarà pronto il Decreto Legge sulle intercettazioni, quello venduto ai telegiornali come “decreto sulla privacy” che vieterà ai giornalisti di dare notizie di cronaca giudiziaria a carico di politici almeno fino alla sentenza d’appello, che con i tempi italiani vuol dire 6 – 10 anni, se consideriamo i tempi di prescrizione MAI!!
Il decreto impedirà di diffondere le intercettazioni telefoniche dei politici in attività che contrattano tangenti e/o mignotte, anche quando, da indagati, ne saranno venuti a conoscenza.
Guai a chi parlerà o scriverà! I giornalisti rischiano centinaia di migliaia di euro di multa e conseguenze da impallidire anche per le testate che amplificheranno queste notizie.
In pratica, io, da operatore dell’informazione, potrò diventare perseguibile durante il mio lavoro perché alcuni mafiosi condannati che scontano la pena in Parlamento avranno votato per mettere fuori legge le notizie. Mi vengono in mente i Dell’Utri e i Cuffaro, senza contare gli scampati alla Raffaele Fitto e compagnia bella. A proposito: che fine avranno fatto i 500 mila euro che l’editore Angelucci ha regalato alla sua lista? Soldi immuni come i parlamentari o gia impiegati in redditizi affari? Mi piacerebbe saperlo…
Insomma, mentre fra 2 settimane potrebbe abbattersi l’ultima scure sull’informazione, io, come già annunciato in passato, DISOBBEDIRO’ a questo decreto.
Tutte le notizie di cui verrò in possesso, CONTINUERO’ A DARLE E A DIRLE, a costo di rischiare il posto in televisione e la multa (centinaia di migliaia di euro che non avrei comunque per pagare). Persa per persa, a questo punto, in questo sistema deviato, uno come me non avrebbe comunque velleità di sopravvivenza da indipendente con questo lavoro.
A ciò aggiungo che l’esposto inviato all’Ordine dei giornalisti su Gianni Riotta e Bruno Mobrici in cui ho denunciato le bugie raccontate in un servizio del Tg1, ha avuto l’effetto di una risposta per farmi sapere che la mia denuncia è stata inoltrata agli Ordini regionali di competenza, dove risultano iscritti i 2 colleghi bugiardi e mantenuti dalla tassa obbligatoria Rai.
QUI quello di Riotta
QUI quello di Mobrici
QUI il testo dell’esposto
Infine, mentre attendo con ansia la querela da parte di Renato Schifani per aver detto e scritto di essere stato socio dei mafiosi Nino Mandalà e Benny D’Agostino, il presidente del Senato non ha dato nessun seguito, nessuna risposta e nessuna spiegazione alla mail che gli ho inviato quasi 2 settimane fa, unita alle oltre 3 mila mail che anche voi lettori avete inviato con copia incolla da questo blog in 4 giorni.
Se il vecchio detto che “chi tace acconsente” è ancora valido significa che è tutto vero e Schifani non ha nulla da aggiungere.
Vi lascio a qualche dichiarazione del “ministro giusto”… e invito tutti a intasare la casella mail di Angiolino Alfano con oggetto NO AL DECRETO BAVAGLIO a questo indirizzo: alfano_a@camera.it
Sig. Ministro, nella Sua intervista rilasciata al quotidiano “Il Giornale” ha dichiarato che entro 2 settimane sarà pronto il decreto sulle intercettazioni.
Mi stupisce che Lei, in qualità di Ministro della Giustizia di questa Repubblica, nominato dal più celebre impunito, autoassolto e prescritto presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del cui partito con decine di condannati mascherati da “Onorevoli” Lei è fiero rappresentante, approvi quel Decreto che sarà un bavaglio alla libera informazione e alla libera circolazione delle notizie, visto che se passerà com’è nelle intenzioni, saranno messi fuori Legge la cronaca giudiziaria, i giornalisti che la tratteranno e le chiacchiere telefoniche penalmente rilevanti dei politici in carica, durante l’esercizio delle loro funzioni.
Sappia che io, libero cittadino di questa Repubblica, sono contrario al Decreto sulle intercettazioni che il Suo Governo si appresta ad esaminare e ad approvare.
E’ doveroso da parte Sua operare affinché quella Legge non precluda il nostro diritto di cittadini sovrani di sapere e conoscere la condotta di Voi amministratori pubblici, non precluda la libertà di parola, di espressione e di critica, sale di ogni Democrazia che si rispetti.
Certo di un cortese riscontro, attendo con ansia chiarimenti in merito sul Suo sito www.angiolinoalfano.it, in risposta a questa mail, o con dichiarazione scritta all’indirizzo danielemartinelli@email.it che sarà riportata sul blog www.danielemartinelli.it da cui ho preso spunto.
Cordiali salutiView blog reactions
senza le intercettazioni chi li scopre più questi ladroni patentati?
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