26/05/08

L’inabile vale meno di un cane

26 Maggio 2008


Fonte articolo

Ho scoperto una lunga lista di nullatenenti che fanno vita da nababbi in ville da sogno senza risarcire le vittime dei loro misfatti.
Rappresentano una faccia di questa povera Italia, governata da un manipolo di criminali che anziché aiutare le famiglie in difficoltà intendono sperperare denaro che non c’è per costruire il ponte sullo Stretto di Messina.
Della gente malata e in difficoltà che percepisce indennità da miseria non gliene importa niente alla casta.
Il caso che pubblico oggi è soltanto uno dei tanti che non ha bisogno di commenti. Dei “nullatenenti” vi aggiornerò molto presto, molti li conoscerete già.

Caro Daniele

con questa lettera voglio denunciare pubblicamente un atto di ingiustizia sociale che mi riguarda personalmente, un calvario che coinvolge anche i miei familiari.

Mi chiamo Nicola Marotta, abito a Nola (NA), ho 37 anni e sono affetto da sindrome di Pickwick, una malattia cronica che mi provoca apnee ostruttive durante il sonno.
Sono stato riconosciuto invalido con totale e permanente inabilità lavorativa al 100% (codice 04/100%) con decreto n° 1599/05 della II° Commissione del Distretto 73 ASL Napoli 4, riconoscimento confermato dalla Commissione Medica Provinciale di Verifica del Ministero dell’Economia e delle Finanze. (pratica 004934/I del g, 11/01/2007).

Di conseguenza sono titolare di un assegno mensile di 243 euro col quale dovrei sostentare moglie e 2 figlie. Ho chiesto l’indennità di accompagnamento ma non mi è stata riconosciuta in ragione del fatto che posso compiere “gli atti quotidiani della vita”. Una triste esperienza che purtroppo mi ha anche insegnato che la Legge italiana non prevede differenze di quota mensile fra chi è inabile al 75% e chi al 100% come me.

Per fortuna c’è mia moglie che contribuisce a sbarcare il lunario con un lavoro di collaboratrice familiare in nero, altrimenti non so come potremmo fare!

Penso alla condizione di un anziano che prende 500 euro al mese e dico: se ne percepisse altrettanti di accompagnamento potrebbe permettersi qualcuno che lo aiuti senza dover accettare di finire in un ospizio comunale per costare il triplo alla collettività di quanto chiede una badante per poche ore la settimana!

Sorrido quando penso che mantenere un cane in un canile costa 800 euro al mese, 550 euro in più del valore del mio vivere da essere umano inabile suo malgrado.

La mia vuole essere una denuncia che non fa notizia per la “Vita in Diretta”. Nell’ormai inutile speranza che cambi qualcosa, ti ringrazio dell’attenzione e saluto con affetto tutti i lettori di questa lettera, augurando lunga vita in salute.

Per contatti Nicola Marotta, via feudo 163 – 80035 Nola (NA)
Tel. 081 5125751

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