25/05/08

Una montagna di comunità inutili

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Soltanto in questa povera Italia esistono le Comunità montane, apparati farraginosi che si accavallano ai piccoli comuni che permettono ai loro amministratori di ricoprire doppie e triple cariche con conseguenti benefici ai loro portafogli.
Ovviamente, visto che la Legge del ‘71 concede la possibilità ai comuni di costituirsi in Comunità montane anche se sono in zona “parzialmente montana”, in alcuni casi è bastata la presenza di conformazioni simili ad un cavalcavia sul territorio per giustificarne l’appartenenza.
Il risultato ha prodotto l’esistenza di 330 realtà, costate finora qualche miliardo di euro grazie al contributo di zone come Sperlonga (LT) a 55 metri sul livello del Tirreno, Sorrento (50 mt) o Palagiano (TA) a soli 39 metri sul livello dello Jonio.
La Legge finanziaria 2008 del defunto governo Prodi ha imposto un drastico taglio che secondo l’Uncem dovrebbe produrre una riduzione di 130 realtà entro il 30 giugno di quest’anno, passando da 330 a 200 Comunità montane sparse in tutte le regioni, a parte quelle a Statuto speciale esentate dall’obbligo.
Ebbene, ad oggi, soltanto il Piemonte è in tabella per il rispetto di questa normativa: la Giunta ha approvato il disegno che ora sarà sottoposto al Consiglio regionale. Altre regioni come Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise, Marche, Toscana, Umbria e Lombardia hanno soltanto predisposto un piano, Abruzzo, Lazio e Liguria sono rimaste ferme alle bozze, Veneto e Puglia non hanno proprio fatto niente! Addirittura Campania e Liguria non hanno predisposto nemmeno l’eliminazione delle Comunità dalle località costiere.
Secondo le previsioni la Legge Finanziaria avrebbe dovuto generare il risparmio di un terzo dei fondi stanziati per queste Comunità, ma di questo passo è prevedibile che il termine imposto dal defunto governo Prodi non sarà rispettato.
I portafogli di molti sindaci ed assessori potranno continuare ad alimentare le loro montagne di soldi con deroghe, scuse e censure. Certi che in Italia le regole si possono infrangere senza pena.
Basta essere un po’ furbi e finti allocchi.

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