13/06/08

Poveri per giustizia


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Tanto per non dimenticare gli onorari degli avvocati che difendono i boss mafiosi sono a carico dello Stato, cioè di noi cittadini.
In 96 processi su 100 il colpevole non risarcisce i danneggiamenti alla parte lesa, tanto meno le spese pagate dallo Stato per farlo condannare.
Ecco perché lo Stato, cioè noi cittadini, negli ultimi 10 anni abbiamo perso oltre 7 miliardi di euro a causa dell’incapacità di recuperare i costi dei processi e le sanzioni che dovrebbero rimborsare subito i condannati.
Tra questi ci sono anche ricchissimi nullatenenti.
Nei giorni scorsi avevo parlato di Giuseppe Ciarrapico, ufficialmente proprietario di un piccolo vano con brandina, armadio, tavolo e frigo. Ma non è il solo a farla franca.

Calisto Tanzi, pur avendo ammesso la bancarotta da 15 miliardi e mezzo di euro è nullatenente con villa e moglie milionaria. La Guardia di finanza si è dovuta accontentare del sequestro della sua flotta di jet, 2 yacht, tenuta agricola, 816 mila euro su 12 conti correnti, 9,3 milioni di titoli alla Banca Popolare di Lodi, 129 mila dollari alle Isole Cayman, 2 Balilla e una Range Rover, ossia solo 2 millesimi del buco nero che ha creato con Parmalat.
Già perché il valore di quel sequestro impallidisce difronte all’astronomica cifra di 928 milioni di euro più un miliardo e 346 milioni di dollari scomparsi in Sudamerica!
Tanzi, dopo 3 mesi di carcere e 6 ai domiciliari nella sua reggia di Collecchio, è in procinto di tornare libero alla faccia delle decine di migliaia di piccoli risparmiatori che ha lasciato sul lastrico, e che probabilmente risarcirà lo Stato. Cioè noi.

Maurizio Gucci fu ucciso nel 1995 a Milano. La sua ex moglie Francesca Reggiani, condannata a 23 anni per essere stata la mandante dell’omicidio pagato ai killer con un onorario di 600 milioni prelevati a Montecarlo, vive di rendita da nullatenente con un’eredità di panfili e ville finite alle figlie, oltre che all’anziana madre.
Giuseppe Onorato, custode del palazzo in cui fu commesso l’omicidio, fu ferito da un colpo di pistola ad un braccio da uno dei killer durante la fuga. E’ uscito dalla vicenda con l’etichetta di “vittima di tentato omicidio” e una provvisionale immediata di 100 milioni di lire che dopo 13 anni il Sig. Onorato non ha ancora visto. Probabilmente risarcirà lo Stato. Cioè noi.

Sergio Cragnotti condannato a risarcire 300 milioni di Euro per l’affare Eurolat dopo aver mandato in fumo un miliardo e 125 milioni di euro per il crack Parmalat, non ha ancora risarcito nessuno perché risulta nullatenente “con nulla di pignorabile”. Anche se dopo il crack ha incredibilmente tentato di ricomprarsi la Cirio con 100 milioni di euro sottratti alla Cirio nascosti nei paradisi fiscali. Sua moglie, Flora Pizzichemi, coimputata, è proprietaria della Corte Flora di Montepulciano, 90 ettari di terreni con maxi-villa, gestita dal figlio Andrea, acquistata con 3 milioni e mezzo di euro rubati alla Cirio per i quali si attende il processo di primo grado.
Il buco di 300 milioni è stato rifilato alla Parmalat per intercessione di Cesare Geronzi, che grazie a questi prodigi è stato condannato per bancarotta e premiato a presiedere Mediobanca. Perciò il suo gruppo Unicredit rischia di subire il maxipignoramento.

Volete scommettere che se in questi processi ci son di mezzo intercettazioni pagherà lo Stato? Cioè noi cittadini?
Domani il resto.

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