Mentre in Italia i ricercatori vengono boicottati ed oncologi tutti d'un p(r)ezzo vanno in tv a dire che gli inceneritori inquinano zero, in Francia la mobilitazione d'un collettivo di 531 medici e di associazioni per l'ambiente ha permesso di respingere un progetto per un inceneritore di rifiuti. Dopo avere organizzato una tavola rotonda sull'incenerimento il 26 marzo 2008 (eh sì, fanno anche questo...) con tutte le parti interessate, il Prefetto della regione dell'Alvernia ha annunciato il 18 giugno scorso che non avrebbe accordato l'autorizzazione di costruzione di un inceneritore di rifiuti a Clermont Ferrand.
Nel marzo 2008, una relazione dell'Istituto nazionale di Vigilanza Sanitaria (InVS) sottolineava un aumento considerevole del rischio di sviluppare alcuni tipi di cancri (linfomi, mielomi, sarcomi dei tessuti molli, cancri al seno) nelle persone che risiedono in prossimità degli inceneritori...
(leggi articoli 1 - 2). L'InVS precisa che questo studio non permette d'accusare una sostanza inquinante particolare e sottolinea che la messa a norma degli inceneritori per diminuire le diossine non garantisce la riduzione del rischio, essendo i filtri per le diossine inefficaci per numerose altre sostanze CMR (Cancerogene, Mutagene - che provocano cioè mutazioni genetiche -, Reprotossiche) prodotte dalla combustione di rifiuti.
I portavoce del collettivo di 531 medici che si sono opposti a quest'installazione, i dottori CALUT, CHIAPPONI, LAFFONT e LAVIGNON, terranno venerdì una conferenza stampa in presenza del professore Dominique BELPOMME, oncologo all'ospedale europeo Giorgio Pompidou e Presidente dell'Associazione per la ricerca terapeutica sul cancro (ARTAC). Saranno illustrati:
I portavoce del collettivo di 531 medici che si sono opposti a quest'installazione, i dottori CALUT, CHIAPPONI, LAFFONT e LAVIGNON, terranno venerdì una conferenza stampa in presenza del professore Dominique BELPOMME, oncologo all'ospedale europeo Giorgio Pompidou e Presidente dell'Associazione per la ricerca terapeutica sul cancro (ARTAC). Saranno illustrati:
- I rischi di cancro per le popolazioni che vivono attorno ai 130 inceneratori di rifiuti in funzionamento in Francia.
- La strategia di prevenzione e di precauzione che i medici ed altri professionisti di salute, in relazione stretta con le popolazioni, contano di mettere in opera al piano nazionale per evitare gli effetti sanitari nocivi dell'incenerimento: prevenire è meglio che curare.
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