23/06/08

Il barbiere di Palazzo Chigi

















Dategli un paio di forbici in mano e taglierà tutto ciò che trova davanti. Non importa se si tratta di fondi di Stato, di persone, di servizi, di enti... tutto può essere tagliuzzato a dovere!
Dei tre documenti che compongono la cosiddetta "Manovra" del governo, nei tg nazionali e in gran parte della "carta stampata" si è parlato quasi solo esclusivamente dei cosiddetti "Robin Hood Tax" e "Provvedimento anti-fannulloni".
Piccola nota di colore: quando l'attuale ministro dell'Economia decide di aumentare l'IRES per le imprese produttrici di petrolio dal 27% al 33% diventa Robin Hood, quando l'ex ministro delle Attività Produttive, Pier Luigi Bersani, decideva di aprire il mercato della distribuzione di carburanti era "lo sfacelo dell'economia nazionale".
In ogni caso, nulla da eccepire in merito all'inasprimento fiscale di Tremonti. Credo sia una delle idee più intelligenti mai proposte da Giulio Tremonti. E quando Confindustria si lamenta, è il segno che si sta lavorando bene.
Peccato che Confindustria abbia promosso a pieni voti tutto il resto della manovra, e quindi se tanto mi da tanto...


Vediamo alcuni punti salienti della riforma economica by Giulio Tremonti.

* Privatizzazione di TUTTI i servizi pubblici locali (quelli nazionali sono stati privatizzati tanto tempo fa). Ogni servizio dovrà essere affidato ad una gestione mista pubblico-privata in cui la seconda componente (la privata) costituisca almeno il 30%. Non avevo mai sentito di casi in cui il servizio pubblico viene privatizzato ponendo non dei limiti massimi di controllo privati, ma dei limiti minimi.
Si tenga conto che tra i servizi pubblici comunali rientrano, ad esempio, quelli relativi alla gestione dell'acqua pubblica! E tale tipologia di servizio costituisce un chiaro monopolio locale. Pensate che bello sarebbe affidare a dei privati il controllo totale dell'acqua pubblica.
Questo è il primo via libera.

* Piano per la riforma della pubblica istruzione. Licenziamento di massa per 100 mila dipendenti.

* I dipendenti pubblici che per qualunque ragione rifiutassero il trasferimento per due volte in 5 anni saranno passibili di licenziamento.

* Ripristino del "Job on call", la tipologia contrattuale in base alla quale il lavoratore si reca sul posto di lavoro quando glielo comanda il datore di lavoro. Basta una telefonata sul cellulare 24 ore prima e il lavoratore deve presentarsi nell'orario e nel giorno scelti dal capo. Tra una chiamata e l'altra (che possono distare tra loro anche 6 mesi, o un anno) il lavoratore non percepisce una lira. Ma deve comunque tenersi sempre pronto per il suo aguzzino.

* Abolizione della durata massima per i contratti a tempo determinato. Nel protocollo sul welfare (una mezza porcata che il governo attuale è stato capace di farci rimpiangere) si era imposto un tempo massimo per i rinnovi di contratti a tempo determinato (36 mesi + un rinnovo). Ora il limite è tornato l'infinito.

* Abolizione degli enti pubblici sotto i 50 dipendenti. E i dipendenti? "Abolizione" dei dipendenti degli enti pubblici sotto i 50 dipendenti!

* Revoca del blocco delle concessioni per la costruzione della TAV. Torneranno ad occuparsi del progetto TAV quelle imprese nominate anni e anni fa dal precedente governo Berlusconi, senza una pubblica gara d'appalto.

* Infine, taglio dei fondi per gli enti locali (comuni, provincie e regioni) pari a 3,4 miliardi di euro, che andranno a colpire prevalentemente i settori sanità e trasporti. Pertanto, umilmente vi avviso che se doveste trovare l'aumento delle addizionali comunali/regionali IRPEF in busta paga, evitate di prendervela con il vostro Presidente di Regione, ok? Fosse Giancarlo Galan o Nichi Vendola, non importa! Sapete bene con chi prendervela!
Se poi il vostro Presidente riesce a tirare avanti senza fare aumenti di prelievi fiscali locali, beh lì potete anche fargli un applauso!

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