04/06/08
Rate, mutui e Tremonti
Fonte articolo
Per Pietro Cambi è solo tanto rumore per nulla e Adiconsum spiega che l’informazione passata sui grandi media rischia di portare a scelte sbagliate molte famiglie. Infatti, l’accordo Abi-Governo non prevede riduzioni del costo della rate, non prevede benefici di 800-1200 euro e non modifica il mutuo da variabile a fisso.
Per evitare scelte sbagilate, ecco alcune istruzioni per l'uso fornite direttamente dall'associazione dei consumatori :
1. chi è in grado di pagare la rata, pur con i relativi aumenti subiti in questi anni, continui a farlo, poiché con l’accordo Abi-Governo rischia di pagare interessi aggiuntivi sul mutuo del 10-20%;
2. chi non è in grado di pagare la rata, prima di aderire eventualmente all’accordo Abi-Governo tenti un negoziato con la propria banca per ridurre il costo della rata, per ottenere uno spread più basso; valuti, inoltre, la possibilità di cambiare banca a fronte di un mutuo meno costoso.
E' importante ricordare inoltre che la rinegoziazione non comporta penalità e che la surrogazione, cioè il trasferimento ad altra banca, non comporta costi. Per avere un’indicazione dei costi dei mutui offerti dalle varie banche consigliamo di consultare o la rivista Guida Mutui in edicola o i siti internet dedicati. Inoltre dal 2006 ad oggi lo spread si è ridotto mediamente di un punto e molti mutui rinegoziati hanno ottenuto questo beneficio. Questa è la strada principale da percorrere.
Solo in caso di “fallimento” di rinegoziazione o di surroga e di oggettiva impossibilità a far fronte al pagamento della rata mensile, l’accordo Abi-Governo può rappresentare una soluzione, poiché l’accordo rappresenta un obbligo per la banca. Basta ricordare che l’accordo non riduce il costo della rata, ma semplicemente trasferisce la quota non pagata a fine mutuo con i relativi interessi calcolati ogni anno e che non cambia il mutuo da variabile a fisso per cui nel caso in cui nei prossimi mesi i tassi dovessero ancora aumentare anche la rata aumenterà e l’aumento sarà trasferito in addebito sul conto corrente.
L’accordo può essere un’ancora per alcune situazioni familiari, ma non comporta nessun reale vantaggio, semplicemente un rinvio dei costi.
Il chiarimento con il Governo è più politico: Adiconsum chiede all’Esecutivo come si intendano utilizzare i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria sui mutui a favore delle famiglie disagiate. Vi aggiorneremo sulle prossime novità dalle pagine di Blogosfere Economia e Finanza.
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