Ci vuole qualcuno che ci dica le cose che nessuno ci dice. Non ne possiamo più di Isole Dei Formosi, di Grandi Bordelli, di patetiche storie strappalacrime e scorribande domenicali di ventidue ragazzotti, pagati ciascuno con lo stipendio di 20.000 dipendenti Telecom (quelli appena licenziati) per litigarsi un pallone. Comprategli un pallone a testa e che la facciano finita. Anche perchè i soldi sono i nostri. Li paghiamo con i continui rincari della benzina, che finiscono nelle tasche dei petrolieri che devono fare le campagne acquisti. Li paghiamo con il costo del nostro conto corrente, che finisce nelle tasche di abili demagoghi che poi usano i soldi per pagare Ronaldinho, Ronaldo e compagni. Che spesso li reinvestono in costosi trans ultimo modello.
Se il telegiornale non ci aiuta, se la stampa non ci informa, se i canali sono tutti intasati, allora è giunto il momento dell'università fai-da-te.
Andiamo a cercare persone colte, per disintossicarci dal nulla di cui siamo rigonfi.
Andiamo a parlare con quelli che non esistono, quelli invisibili, perchè non fanno audience, perchè non hanno share, perchè non si fingono naufraghi affamati, perchè non litigano a comando davanti a telecamere per marionette.
In un paese dove non si leggono più i libri, facciamoci raccontare da chi ne ha letti tanti quale era il contenuto, cosa c'è davvero scritto sui testi sacri della convivenza civile, quelli che i nostri padri hanno vergato con il sangue, immaginando un futuro migliore. Un futuro senza impostori professionisti, senza ladri istituzionalizzati, senza distrattori di massa.
Un futuro che possiamo riprenderci. Da soli!
Oggi abbiamo incontrato Alessandro Pollio Salimbeni. Laureato in Filosofia e in Scienze Politiche.
Gli abbiamo chiesto cosa significa separazione tra i poteri, quali sono davvero i compiti del CSM, cosa si intende per Lodo, e abbiamo perfino accennato all'innominabile Trattato di Lisbona.
Vogliono farci credere che siamo dei poveri cerebrolesi, che non possono andare oltre una trasmissione di Alda D'Eusanio.
Ecco, oggi io vengo a voi con una buona novella: i cerebrolesi sono loro.
Fonte articolo
Se il telegiornale non ci aiuta, se la stampa non ci informa, se i canali sono tutti intasati, allora è giunto il momento dell'università fai-da-te.
Andiamo a cercare persone colte, per disintossicarci dal nulla di cui siamo rigonfi.
Andiamo a parlare con quelli che non esistono, quelli invisibili, perchè non fanno audience, perchè non hanno share, perchè non si fingono naufraghi affamati, perchè non litigano a comando davanti a telecamere per marionette.
In un paese dove non si leggono più i libri, facciamoci raccontare da chi ne ha letti tanti quale era il contenuto, cosa c'è davvero scritto sui testi sacri della convivenza civile, quelli che i nostri padri hanno vergato con il sangue, immaginando un futuro migliore. Un futuro senza impostori professionisti, senza ladri istituzionalizzati, senza distrattori di massa.
Un futuro che possiamo riprenderci. Da soli!
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Vogliono farci credere che siamo dei poveri cerebrolesi, che non possono andare oltre una trasmissione di Alda D'Eusanio.
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