07/07/08

Le parole maliziose cancellate a Milano

da Repubblica.it del 4 luglio 2008


Il regime di Berlusconi è ipnotico.

Combina l’agenda del governo come se fosse un palinsesto televisivo. Da giorni, come una giacca al chiodo, il Paese è appeso a un dilemma: che cosa dice Berlusconi nelle conversazioni privatissime registrate dalla procura di Napoli? Le sue parole sono davvero così viziose da metterlo nei guai? Addirittura da costringerlo alle dimissioni? È vero che, in un documento acustico, spiega a Fedele Confalonieri le ragioni postribolari dell’ingresso di qualche ministra nel governo (gli uomini di Di Pietro arrivano a chiederlo in pubblico)?

La politica di Palazzo Chigi è soprattutto arma psicologica.

Le necessità e le urgenze nascono, come nella performance di un illusionista, in un mondo di immagini, umori, riflessi mentali, paure, odio del tutto artefatti come le emozioni dinanzi alla visione di un film.

Il metodo dovrebbe essere ormai familiare. Qualcuno grida qualcosa, lo grida di nuovo e ancora più forte finché non diventa un mezzo fatto, un quasi fatto.

Ecco allora che cosa strilla un’aquila del Partito della libertà (Boniver): “Quelle intercettazioni private. Eccome se ci sono. E dentro c’è di tutto e di più. Le ha in mano un magistrato. Bisognerà solo capire come e quando verranno fuori”.

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