19/09/08

Dov'è finita la casta?


Vignetta: Vauro

Per due anni non si è praticamente discusso di altro. Sembrava la battaglia principe di tutte le battaglie. Quella del rinnovo radicale della classe politica.
C'era chi proponeva come primo passo il ripristino delle preferenze e l'allargamento all'uso delle elezioni primarie per scegliere anche i singoli candidati parlamentari e i rappresentanti locali. Si discuteva di impedire l'accesso alle funzioni pubbliche a chi avesse avuto una condanna anche non definitiva. Si ipotizzava di porre un limite alle legislature per ogni deputato (cosa che alcuni partiti, i soliti piccoli ovviamente, fanno da anni ed anni senza clamori).

Da un altro settore della battaglia c'era chi affermava che il punto cardine di tutto fosse l'eccessivo legame di molti partiti con i poteri forti. Berlusconi da una parte e gli interessi di Fassino, D'Alema, Latorre ed altri a scalate bancarie e rilevamenti azionari.

C'era chi invece puntava l'indice sui costi eccessivi della politica. Ricordo ancora i servizi in prima pagina di grandi quotidiani nazionali come "Repubblica" o "Il Corriere", che riepilogavano euro dopo euro gli sprechi della pubblica amministrazione.

Dov'è finito tutto questo? Anche i grandi sostenitori delle battaglie per la ri-pulizia della classe politica stanno parlando d'altro.
Forse è vero che le ultime proposte governative non lasciano spazio a questo genere di temi. Le priorità politiche stanno cambiando. O forse tutta la questione vale esclusivamente in funzione di chi governa?

Beppe Grillo parlava (e parla tuttora) di elezioni illegittime. Quelle del 2006 e quelle del 2008. La mancanza delle preferenze alle elezioni parlamentari va a cancellare del tutto il principio costituzionale di rappresentanza. La scelta limitata ad una X su un simbolo toglie la possibilità al cittadino di scegliere il proprio rappresentante.
Una delle principali critiche che venivano mosse al vecchio governo Prodi era la lentezza (evidente) con la quale si stava muovendo per prendere provvedimenti modificativi sulla legge elettorale. E i mezzi di informazione cavalcavano le proteste.

Ora il nostro premier "ordina" che si cambi la legge elettorale delle elezioni europee. C'è ancora troppa democrazia in questo tipo di votazione: tutti i partiti possono concorrere liberamente alla conquista dei seggi, non ci sono logiche tipo "premi di maggioranza" (sarebbero insensati) e i cittadini possono ancora scrivere i nomi desiderati. Addirittura fino a 3.
Quindi, via tutto: sbarramento al 5% e così portiamo il bipartitismo anche in Europa. Ma soprattutto, eliminazione delle preferenze! Basta scegliere i rappresentanti! Devono essere i partiti a nominarli.

Il PDL è schierato in blocco per la eliminazione di questo strumento democratico. Hanno già deciso a tavolino che la rappresentanza dev'essere data a 3/4 agli ex-Forza Italia e per 1/4 agli ex-AN. Le preferenze rovinerebbero il patto. I cittadini e la loro ricerca di democrazia rovinerebbe gli accordi politici fatti a porte chiuse.
Dove sono i fautori delle preferenze? Non mi dite che sono rimasti solo l'UDC, Di Pietro e i partitini della sinistra a chiederli, minacciando manifestazioni e proteste di ogni genere!

Ricordate lo scandalo "Mastella" sull'uso degli aerei di Stato per motivi personali?
Prodi si occupò immediatamente della questione, vietando espressamente l'uso se non autorizzato e comunque sempre all'interno dei motivi di lavoro.
Berlusconi ha eliminato questo vincolo in un secondo, nel silenzio assoluto. I nostri ministri potranno viaggiare qua e là a nostre spese, anche solo per farsi un giretto alle Maldive.
Dov'è finito lo scandalo generale?

In Abruzzo mezza classe politica è sotto processo. In TV e nei quotidiani si fa solo il nome di Del Turco, come fosse una questione personale.
Per le elezioni regionali abruzzesi i partiti della sinistra e l'Italia dei Valori stanno chiedendo a tutti (soprattutto all'alleato PD) di presentare liste pulite. Lo chiedono come se fosse una cosa rivoluzionaria e non un principio di base. E il PD e i partiti di centrodestra persino tacciono. Non rispondono.
Ma la popolazione abruzzese dite che si farà influenzare da tutto questo, come invece sembrava accadere mesi e mesi fa?

PS: A tale proposito, presento una curiosa situazione che si sta preconfigurando proprio in questa regione: una corsa a 3. Sinistra e Italia dei Valori da una parte che puntano ad un distacco netto con le precedenti amministrazioni. Il PD da un'altra, impegnato al corteggiamento forse fruttuoso dell'UDC. E PDL dall'altra ancora.
Curioso davvero, no?

PPS: Delle attente riflessioni sul tema "casta" sono state fatte anche da Marco Travaglio sul blog Voglioscendere e da Federico Geremicca per "La Stampa".

Fonte articolo

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