29/09/08

L'indagato non si tocca!



traduzione: "La mafia fa schifo" ... ma neanche Totò Cuffaro scherza!


Alla fin fine si tratta anche di una questione di tutela dei diritti dell'individuo. Nulla vieta ad un partito di candidare un politico indagato. Un cittadino indagato per un qualsivoglia reato ha tutto il diritto di prendere parte ad una competizione elettorale.
C'è da dire che in questo nostro paese anche i pluri-condannati e gli ex-galeotti possono godere di questo diritto, ma questa in fondo è un'altra storia.
Insomma, c'è una grossa distinzione da fare tra chi è un semplice indagato e chi è stato condannato in via definitiva per chissà quali reati.

Questo discorso però ha un suo senso logico finché si rimane fuori dalla regione Abruzzo.
Nel resto d'Italia si fa finta che ciò che è accaduto qua sia un caso sporadico. Lo chiamano persino "Caso Del Turco", come se l'unico accusato di qualcosa fosse lui. Un povero ladruncolo che si è fatto beccare.
Beh, le cose non stanno affatto così!
Ciò che si evita sempre di rimarcare è che quasi un'intera classe politica del PD e del PDL è sotto processo per i più disparati reati. L'ex governatore del PDL Giovanni Pace è accusato degli stesse tipologie di reati contestati a Ottaviano Del Turco (PD), ma ad ascoltare ciò che si dice e si scrive sui mezzi di informazione, sembra che le cose stiano diversamente.
Nei TG e nei quotidiani nazionali nemmeno si fa il nome degli altri indagati (35!).

E in una situazione come questa, dove quasi metà dei rappresentanti in un consiglio regionale sono sotto processo, sarebbe un gesto di buon senso e di dimostrazione di buona volontà dare un segnale di discontinuità con il passato. Sarebbe logico creare una rottura netta con quanto accaduto finora e decidere di ripartire da zero. Con una classe politica nuova. Un nuovo gruppo di candidati. E tutti con un passato cristallino.

E' stato questo l'appello rivolto da alcuni partiti abruzzesi (dall'Italia dei Valori a Rifondazione Comunista, passando per Verdi, Comunisti Italiani e Sinistra Democratica) ai colossi della politica italiana: il PD e il PDL. Un appello che però è caduto miseramente nel vuoto.

Il PD ha già deliberato. Tutti gli indagati potranno prendere tranquillamente parte alle elezioni, sia concorrendo per il ruolo di consigliere, sia per quello di Presidente di Regione. Sembra surreale, ma questo darebbe la possibilità, qualora egli volesse, anche a Ottaviano Del Turco di ricandidarsi.
La decisione è stata fortemente voluta dal segretario regionale del PD e sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso (indagato per corruzione, concussione, truffa aggravata e falso ideologico). L'ha chiamata "una svolta per la democrazia abruzzese".
E con questa mossa pare che il Pd si sia definitivamente giocato la possibilità di alleanze con l'Italia dei Valori (che non vuole indagati e ha già scelto il suo candidato presidente) e Rifondazione Comunista (che ha già dichiarato dal principio l'intenzione di presentare liste pulite e che pensa ad una coalizione con gli altri partiti della sinistra e l'Italia dei Valori).

Ma se nel PD le cose stanno così, dall'altra parte non sono poi differenti. Lì il dibattito sulle liste pulite non è stato nemmeno preso in considerazione. Il PDL candiderà chi vuole, conscio di avere la vittoria già in mano.

E tra i due partiti le cose diventano ancora più spassose. Perché se l'UDC continua a vagare, indecisa con quale dei due colossi in picchiata allearsi, c'è qualcuno che le idee pare averle ben chiare: Clemente Mastella!
Ebbene sì. L'uomo che incarna le "migliori" caratteristiche della prima e della seconda repubblica ha già annunciato la sua candidatura. E spera in un supporto dell'UDC, lontana da PD e PDL.

Non so voi, ma le elezioni politiche nazionali con la lotta "fratricida" tra Berlusconi e Veltroni mi sembra un vero paradiso al confronto!
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