“La diga si è rotta” è il titolo dell’editoriale di Pigi Battista pubblicato sulla prima pagina del Corriere di ieri. Il succo dello scritto è ciò che su internet andiamo dicendo da ormai un anno. Maggioranza e opposizione si chiamano Veltrusconi, amorevolmente unite, dialoganti a senso unico e condivise. Entrambe tollerano una giustizia non uguale per tutti, entrambe propendono per una sua riforma ed entrambe condannano in coro la deriva giustizialista. Diessini, margheritini radicali e comunisti l’hanno preso in quel posto. Hanno votato Veltrusconi per essere tutti alleati di Berlusconi, Cicchitto, Bondi, Gasparri e company.
L’Italia dei Valori rimane il partito più solo. Unico che fa opposizione, unico che impiega il proprio tempo per restituire agli italiani la sovranità, sfigurata con la Costituzione stravolta dalla banda del nano massone di Arcore.
Walter Cialtroni col suo facciotto da tenerone è coerente con la linea tenuta in campagna elettorale. Mai un solo attacco al conflitto d’interessi, mai una parola sulla vicenda di Rete 4, mai una parola sulla giustizia. Si è potuto fare! Ora col nipotino Letta si pappa lo stipendio alla faccia della sinistra, pure quella più radicale. Vladimiro Crisafulli che ha baciato un mafioso in un hotel siciliano, trova il tempo per fare l’attore in un film, Massimo D’Alema, sulla prima pagina di Repubblica di oggi dice che “il partito democratico non è il partito delle toghe, non è il partito degli indagati”. Peccato che sul secondo punto menta clamorosamente, poiché soltanto un anno fa, questo politico prescritto per tangenti, si è trincerato dietro l’onda del Parlamento che non autorizzò Clementina Forleo a procedere nei suoi confronti, pur essendo con Nicola Latorre e Piero Fassino “consapevole complice del disegno criminoso per la scalata illegale di Unipol”. Frasi costate polemiche, attacchi, sanzioni e il trasferimento a Cremona (salvo il pronunciamento del Tar atteso entro fine mese) al magistrato della Procura di Milano che nella sua carriera, e grazie alle sue intercettazioni, ha restituito allo Stato italiano (cioè noi) 95 milioni di euro. Cifra di gran lunga superiore alle spese sostenute che i pirati della libertà di delinquere vanno sputacchiando come scusa per limitarle ai soli reati di mafia e omicidio.
Walter Cialtroni, intanto, alterna i suoi colpi al cerchio e alla botte. Amoreggia con Gianfranco Fi(li)ni alleato di Fantozzi sul voto agli immigrati e discute con Bossi di quanto ce l’hanno duro.
Tra i duri ci sono anche i finti tonti come Luciano Violante, che siccome punta a fare il presidente della Corte Costituzionale non può permettersi di stonare nel coro impazzito. Se fa il duro coi pirati della libertà rischia di non avere il loro importante consenso per ricoprire l’ambita carica. Lo scambio di battute al vetriolo di ieri con Antonio Di Pietro sono solo la conferma della separazione consensuale tra i 2 partiti.
L’Unità di oggi, incredibile, non batte ciglio in prima pagina sull’allenanza dei Veltrusconi, tantomeno sulla rottura fra Partito democratico e Italia dei Valori. A pagina 9 si legge “D’Alema: serve un nuovo centrosinistra” parole inutili e al vento, visto che il centrosinistra alleato di Berlusconi è aria fritta che conosciamo dai tempi della bicamerale. Solo Marco Travaglio ha avuto il nulla osta di rinverdire la memoria sulla vicenda ricordata sopra, che riguarda i pidini amici del nuovo editore del quotidiano Renato Soru, governatore della Sardegna. Peccato che la sua “Ora d’aria” sia confinata sempre a fondo pagina e non venga sostituita in prima pagina, col pur divertente spazio riservato a Maria Novella Oppo.
Il Corriere ieri in prima pagina scriveva “Caso Gandus…” e rimandava all’articolo interno un po’ più corretto, ossia “Processo Mills”. Capite il ribaltamento? Per deviare l’attenzione dei lettori in prima pagina, i redattori hanno trasformato il processo del presidente del consiglio in attesa di condanna per corruzione in atti giudiziari, in caso che riguarda il giudice Nicoletta Gandus, che lo deve condannare! La bufala è una mossa da massoneria gentile e navigata. Intanto l’avvocato (con stipendio da guardasigilli ombra) Niccolò Ghedini, assieme a Pietro Longo, hanno fatto ricorso in Cassazione per dare un’ultima speranza alla ricusazione del giudice. Ergo: più casino si fa per complicare la vita al processo ormai agli sgoccioli meglio è. Perché anche il solo patteggiamento di David Mills sarebbe comunque imbarazzante per il piduista col parrucchino.
Ricapitolando, ora è ufficiale: maggioranza e opposizione sono tutti inchinati a 90 gradi a Berlusconi come tanti mussulmani in preghiera. Non rimane che chiamare a raccolta gli italiani informati e rimboccarsi le maniche, per fare ciò che si può, per tornare nella direzione di una Democrazia.
Per ciò ho accettato volentieri l’invito a Vasto il 12, 13 e 14 settembre prossimi organizzato dall’Italia dei Valori, partito che ho votato pur non avendo condiviso l’alleanza con Uolter. L’occasione per conoscersi, guardarsi in faccia e soprattutto di guardare avanti credo sia propizia per lasciarsi alle spalle l’imbarazzo del buio di questi giorni per questa nostra povera Italietta.
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