Se negli Usa c’è chi prova a riciclare tutti i suoi rifiuti, come vi riferisce Simone qualche post più sotto, in Italia c’è un Comune che viaggia verso i rifiuti zero.
Navigando in rete ho trovato questa intervista che vi propongo: è stata fatta a Alessio Ciacci, il giovane assessore all’ambiente del Comune di Capannori (45mila abitanti suddivisi un 40 frazioni) che nel marzo di quest’anno ha raggiunto l’82% di raccolta differenziata e che intende superare questo record giungendo entro il 2020 ad avere zero rifiuti.
Per raggiungere conceretamente questo obiettivo è necessario coinvolgere tutte le realtà presenti sul territorio e i primi passi verso questa direzione sono stati fatti grazie alla collaborazione con ATO Due Rifiuti della Provincia di Lucca che con la firma di un Protocollo d’Intesa per la riduzione dei rifiuti con 28 dei 35 comuni della Provincia attraverso un dialogo aperto con la grande distribuzione per incrementare l’uso dei distributori atomatici per detersivi e il recupero della merce invenduta.
Riduzione rifiuti Ato2 Lucca
(qui trovate la mappa attiva)
Ma come si può raggiungere concretamente questo obiettivo che consente di non avere discariche, cassonetti né termovalorizzatori? Inannzitutto deve funzionare in maniera capillare la raccolta porta a porta abbinata ad una politica di informazione rivolta a tutte le famiglie e incentivi economici per cui chi produce meno rifiuti meno paga.
E i cittadini di Capannori oltre a differenziare rifiuti, autotpoducono compost (è il 96% a farlo e a cui viene riconosciuto un ulteriore 10% di sconto sulla TARSU) che viene poi immesso in tre filiere: in agricoltura, per la produzione di terriccio o come fertilizzante e anche la plastica viene a sua volta suddivisa in trasparente, azzurrata, blu, verde e ad alta densità per riciclarla meglio, e gli scarti invece sono usati per la produzione di pancali in materiale riciclato.
E se già i cittadini sono stati abituati a differenziare anche quelle bombe ecologiche che sono i pannollini per bambini (a livello nazionale ogni giorno vanno in discarica 6 milioni di pannolini usa e getta al giorno e 2 miliardi in un anno), dal 10 settembre è partita una sperimentazione che coinvolge 50 famiglie a cui è stato fornito un kit di pannolini riciclabili.
Il Comune invece si è impegnato nell’e-Procurement aderendo alla procedura GPP (Green Public Procurement) dando una preferenza a quelli prodotti con materiale riciclato come ad esempio le cartucce dei toner che sono raccolte assieme ad altri rifiuti speciali e avviati alla rigenerazione.
Altro fiore all’occhiello di Capannori è l’uso massiccio di acqua pubblica grazie ad una campagna mirata che ha informato i cittadini. Scrive l’Assessore Ciacci nella sua relazione:
Con l’inizio dell’anno scolastico 2007 abbiamo deciso di sostituire progressivamente dalle mense scolastiche le acque minerali con l’utilizzo delle brocche di acqua del rubinetto. Questo ci fa risparmiare, solo dalle prime tre scuole da cui è partito il progetto, ben 8.500 confezioni di acqua minerale all’anno. Nel corso del 2008 altre scuole hanno aderito al progetto che stiamo estendendo a tutto il Comune.La valorizzazione della “filiera corta” è concretamente applicata nei 10 distributori di latte alla spina: in litro di latte costa 1 euro e agli allevatori è riconosciuto il doppio che se non lo vendesse ad altri canali.
E ora due conti. Scrive l’Assessore Ciacci nella sua relazione:
Nel 2007 a Capannori sono state raccolte 15.723 tonnellate di materiale differenziato. In Provincia di Lucca il costo medio di conferimento dell’indifferenziato è di 160 euro alla tonnellata. Se queste 15.723 tonnellate fossero finite nel circuito dei rifiuti indifferenziati sarebbero stati necessari ben 2.515.680,00 euro per il loro smaltimento. La spesa di conferimento agli impianti di riciclaggio di queste 15.723 tonnellate è stata invece di 507.688 euro. Inoltre occorre considerare che la carta è una risorsa. Infatti dalla vendita delle 6.439 tonnellate di carta raccolta nel 2007, sono stati ricavati ben 340.010 euro Andando dunque a sottrarre il costo di smaltimento dei materiali differenziati, al ricavo ottenuto con la vendita della carta, si ottiene un costo complessivo per le 15.723 tonnellate di rifiuti differenziati di 167.678 euro. Se confrontiamo questo dato con il costo che sarebbe derivato dallo smaltimento nel ciclo dell’indifferenziato, il risparmio nel conferimento agli impianti è dunque pari a 2.348.000 nel solo 2007.Infine, grazie alla nuova politica sono state assunte 30 nuove unità che però non hanno pesato ulteriormente sui costi, infatti gli stipendi sono stati bilanciati dal risparmio ottenuto sul recupero dei rifiuti.
»La relazione dell’Assessore Ciacci
»Il protocollo prevenzione e riduzione dei rifiuti ATO2
»Atti del convegno Rifiuti zero Capannori 26-27 aprile 2008
Fonte articolo
Esempio da seguire.
RispondiEliminaTis
Concordo con te, peccato che dai media tradizionali si senta parlare solo di termovalorizzatori(inceneritori)
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