06/10/08

Riciclo Tetrapak

Un attento lettore di questo Blog mi segnala una svista nella pubblicità per il riciclo dei contenitori Tetrapak o in poliaccoppiati. Presi dalla furia "riciclatutto", i promotori di questa iniziativa si sono dimenticati di segnalare che se il tetrapak è dotato di tappo, questo è in plastica, probabilmente polietilene, e quindi sarebbe meglio toglierlo e metterlo nei raccoglitori della plastica. Invece la pubblicità dice che il Tetrapak, fatto accoppiando uno strato di cartone esterno, con un foglio di polietilene impermeabile e di un foglio di alluminio che protegge il contenuto dalla luce, può essere conferito nei contenitori per il riciclaggio della carta. Temo che la non menzione del tappo di plastica non sia una svista. Le aziende hanno capito che se il loro prodotto è "riciclabile" lo  vendono meglio e in maggiore quantità. Tuttavia è radicato il preconcetto che gli italiani non vogliono fare la raccolta differenziata, e quindi meno contenitori specializzati per la raccolta differenziata ci sono e meglio è. Questo  preconcetto quasi certamente è stato messo ad arte in giro da chi davvero non vuole fare la raccolta differenziata: le aziende municipalizzate e i comuni che le sostengono! Dal punto di vista tecnico il sistema di riciclo del tetrapak illustrato nel depliant in allegato regge. Tuttavia un'unica fabbrica in Italia, specializzata in questa separazione fa dubitare che questa possa essere una soluzione. Dubito anche che la miscela di polietilene e alluminio che esce dal processo sia effettivamente trasformato in un prodotto utile. Temo che il suo destino più probabile sia un bell'inceneritore a cui certamente vanno i contributi CONAI che paghiamo per gli imballaggi, in quanto l'incenerimento con recupero energetico è per legge una forma di recupero di materia. Comunque, a mio avviso il problema maggiore è la separazione dei tetrapak dal resto della carta conferita nei cassonetti, separazione che probabilmente avviene a mano e non mi sembra un bel lavoro. Non mi stupirebbe che tutto il contenuto di questi cassonetti fatti di carta mista, plastica e alluminio dei tetrapak , sia rifiutata dalla carterie e vada così agli inceneritori ben felici di bruciare scarti di alto potere termico. Personalmente evito accuratamente il vino nei cartoni; il vino confezionato in questo modo non è certamente di qualità. E per fortuna, da tempo, il latte genovese non è più confezionato nei cartoni. Insomma, se non in casi eccezionali, non compro nessun tipo di bevanda in questo tipo di imballaggio. Provate a fare altrettanto. Si sopravvive tranquillamente.

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