22/11/08

Arnold Schwarzenegger prende meno di un consigliere regionale abruzzese

I pizzini dei politici, con tutti quei foglietti volanti, costano. Esattamente, 260.000€ che se ne vanno in agendine personalizzate. In america, le stesse agendine costano 28.000€. Forse qualcuno si è accorto che si possono usare i palmari e risparmiare gli alberi. O più probabilmente non hanno presidenti del consiglio che per loro stessa ammissione non sanno cosa sia un computer e tanto meno utilizzano internet.
La California, che è l'area con il Prodotto Interno Lordo mondiale, è anche quel posto dove il suo governatore, tale Arnold Schwarzenegger, prende 162.598€ lordi. Un consigliere regionale abruzzese prende di più. Non solo: Terminator li restituisce tutti, perché non ne ha bisogno.

Da noi, se fai l'operaio e vieni licenziato, vai sotto un ponte. Se invece fai il senatore e resti senza seggio, ricevi un assegno di solidarietà. Una miseria, un atto simbolico, quattro spicci... Esattamente 307.328€ per il povero Clemente Mastella, 345.600€ per Cossutta, 278.516€ per Alfredo Biondi e via dicendo. Tutto normale, quando in calze e collant di servizio i nostri politici spendono oltre 16.000€ l'anno. A questo punto sono proprio curioso di sapere quanto costano i boxer di Berlusconi. Magari potremmo chiedere alla... [avete capito ma non voglio beccarmi una querela da milioni di euro].
Se non ci credete, chiedete a Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella.

In questo paese, questo stesso paese, vivono persone diverse. Persone che trovano il coraggio di prendere una penna e scrivere al Presidente della Repubblica. Persone come Stefano Andreose.
Ricevo e pubblico, perché non serve aggiungere altro.

Lettera al Presidente della Repubblica


Egregio Signor Presidente Le scrivo con il rispetto per il Suo ruolo ed il rispetto per Lei come persona. Ho 53 anni, faccio il falegname, lavoro da solo. Ho una moglie e due figlie. Ormai le nostre abitudini sono sia per cena che per pranzo o un primo piatto o ( badi bene non E... ma O !) un secondo, un bicchiere di vino a pasto é oramai un ricordo lontano, solo acqua ovviamente dal rubinetto..
In famiglia abbiamo un auto del 1992, non possiamo cambiarla, non ce lo possiamo permettere ma paghiamo una tassa di possesso sempre più alta perché siamo luridi inquinatori.
Ho un furgone acquistato usato un anno e mezzo fa circa di cui sto ancora pagando le rate, ma so già che il prossimo anno continuerò a pagarne le rate ma, essendo un euro 2, non potrà circolare per circa metà dell'anno.....vorrà dire che lavorerò solo metà dell'anno.
Tra le tante altre cose posseggo una rata di mutuo di circa 1200 euro al mese.
La mia bottega quest'anno stante la crisi del mercato reale non riesce neppure a pagare se stessa, il che significa che sino a questo momento ho lavorato solamente per pagare il mio locatore, il portinaio con le spese condominiali, le varie tasse, l'INPS per poter mantenere la pensione a chi già é in pensione e la cassa integrazione a chi perde il lavoro, il commercialista, le assicurazioni, la Telecom, l'A2A, il Comune con l'Ecopass e/o le multe ma non ho lavorato per la mia famiglia, anzi per mantenere tutti quelli sopraindicati mi sto mangiando letteralmente quel poco di capitale che sta ormai finendo.
Non ho televisione, non vado al cinema, non rubo e forse tra poco non mangio. Mia moglie mi rammenda ormai da tempo le stesse calze di servizio, ed é molto tempo che non la porto neppure in una pizzeria. Quest'anno poi le mie figlie, ancora piccole, faranno Natale con alcuni giocattoli che ho trovato nei bidoni del riciclo della plastica condominiale.
Ho venduto il letto di casa e ci ho pagato la rata del mutuo di due mesi fa, sto vendendo le cose di famiglia per fare fronte a tutto, il mutuo di due mesi fa l'ho pagato grazie a mia madre 87enne ed alla sua pensione e Le garantisco Presidente che mi sono vergognato come mai.
Pago le bollette in ritardo di un mese quando va bene, ho ancora un debito con il notaio per il rogito fatto lo scorso anno a luglio della casa dove abitiamo e stiamo prendendo la decisione dolorosa di svenderla letteralmente anche per riuscire a fare fronte a tutto. Ovviamente se così saremo costretti a fare passeremo per lerci speculatori che rivendono la casa acquistata prima dei previsti anni di legge per la tassazione agevolata e quindi dovremo anche pagarne la differenza.
Abbiamo insegnato alle nostre figlie che in periodi come questo che stiamo passando occorre ridurre a cominciare dalle piccole cose e dalle piccole cifre, perché tante piccole cifre ne fanno una grossa. Per questo abbiamo tutti in famiglia rinunciato a tanto a modo proprio ed anche la più piccola che ama studiare flauto é arrivata a dirmi che non gli piace più: non é vero ma é il suo modo di essere responsabile in questo momento per tutta la famiglia, quindi abbiamo accettato e in cuor mio l'ho ringraziata per questo pur sentendomi un poco morire.
Non compero giornali da tempo, risparmiamo anche su quello e leggo alla mattina il Corriere al bar prima di aprire bottega: sino a questa primavera caffé e brioche, ora solo caffè, il cornetto costa ormai un euro.
Durante la colazione, anzi il caffé del 12 novembre scorso ho letto questo articolo di Stella e Rizzo titolato I costi della politica: più cento milioni.

Penso che Lei Presidente lo abbia letto, se non lo ha fatto La prego di leggerlo.

Ora le mie semplici domande alle quali vorrei che desse una risposta sono:
é vero quello che c'é scritto? E' vero che esiste un assegno di solidarietà per i non rieletti? É TUTTO VERO???

Se la risposta é SI, mi sembra che i valori dell'Italia per cui Lei e mio Padre avete combattuto sono definitivamente sepolti dall'ingordigia. Se la risposta é SI, ci state stritolando e ci dovreste condurre. Se la risposta é SI stiamo noi pensando al vostro star bene a discapito del nostro. Se la risposta é SI ci state uccidendo mentre dovreste migliorare le nostre condizioni di vita. Se la risposta é SI mi chiedo in ultimo perché tra non molto rinunceremo al necessario e la nostra politica non riesce a ridurre il superfluo.
Presidente Le chiedo solamente il rispetto che si deve ad una persona, perciò se volesse rispondermi sia diretto e sincero, eviti termini complicati, non mi risponda con proclami o buone intenzioni che la storia nostra ci insegna che restano tali ma mi sappia dire a cosa Voi che guidate questo paese siete disposti a rinunciare già da subito, come ha fatto mia figlia che ha solo 7 anni.
Non mi sottoponga, la prego, alla tortura delle frasi fatte, preconfezionate e soprattutto genericamente formali e di maniera: a chi sta per annegare un banale “coraggio!...” può essere più drammatico e doloroso di un decoroso e rispettoso silenzio.

Stefano Andreose
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