Realizzazione del primo centro di trattamento e valorizzazione dei rifiuti plastici di Ouagadougou in Burkina Faso
Il Burkina Faso deve oggi far fronte ad una grave situazione ambientale: la diffusione incontrollata di rifiuti di plastica nell’ambiente. Sacchetti, bottiglie, flaconi e ogni sorta di oggetto di plastica invadono città e campagne, provocando tre tipi di problemi:
il primo è di tipo sanitario, in quanto i rifiuti di plastica con la loro sporcizia mettono a rischio di malattie la popolazione locale, specialmente i bambini;Per fornire una risposta a questa grave problematica, l’Associazione di solidarietà e cooperazione internazionale LVIA, in partenariato con la Città di Ouagadougou (la capitale del Burkina Faso) e con il supporto di Città di Torino e Regione Piemonte ha realizzato un progetto che mira a trasformare i rifiuti di plastica in una risorsa per l’economia locale e in un’opportunità di reddito e lavoro per le fasce più emarginate.
il secondo riguarda gli animali, che muoiono mangiando la plastica, privando i pastori della loro unica fonte di reddito; il terzo colpisce gli agricoltori, perché la plastica ormai ha invaso anche le campagne andando a peggiorare la fertilità dei suoli, già pressoché desertici, e diminuendo la capacità di infiltrazione della poca acqua piovana.
Oggi nel primo Centro di Riciclaggio della Plastica del Burkina Faso, un’Associazione di 30 donne ricicla ogni mese 4 tonnellate di rifiuti di plastica che vengono così tolti dall’ambiente e utilizzati per produrre nuovi oggetti utili.
In sostanza:
I rifiuti sono raccolti dalla popolazione locale e venduti al Centro di Riciclaggio: i rifiuti diventano forniscono così un reddito, importante soprattutto per le fasce più povere.
Le donne del Centro selezionano i rifiuti, li puliscono, li granulano...
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e infine li vendono alle imprese locali che li usano, mescolandoli alla plastica vergine importata dall’estero, per produrre sedie e tubi di plastica.
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Dal 2006, in collaborazione con l’Istituto Fratelli della Sacra Famiglia di Chieri, di Assocomaplast, del Centro Artigianale Sainte Famille di Saâba (nei pressi di Ouagadougou) e con il supporto della Regione Piemonte, le donne producono oggetti in plastica riciclata al 100%: kit scolastici composti da un righello di 30 cm, una squadretta di 20 cm, un normografo e un goniometro, disponibili in diversi colori.
Oggi i kit sono in vendita in Burkina Faso a un prezzo più accessibile rispetto agli stessi prodotti importati dall’Europa e dall’Asia.
I kit sono anche regalati alle classi che, utilizzando l’autobus messo a disposizione dal Parco Urbano Bangr-Weoogo, sempre più numerose si recano al Centro di riciclaggio per una lezione di educazione ambientale.
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Nel 2008, con la collaborazione della Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Assocomplast e l’impresa burkinabè Fasoplast, sono stati prodotti 10.000 cestini e donati alla Municipalità di Ouagadougou che li distribuirà gratuitamente in scuole, uffici comunali e organizzazioni internazionali. In questo modo, la Città di Ouagadougou vuole diffondere la consapevolezza che è possibile lottare contro la povertà anche attraverso il riciclo della plastica. Fasoplast continuerà a produrre i cestini acquistando il granulato riciclato dal Centro delle donne.
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Fonte articolo
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