10/11/08

Omicidio Olgiata, Bruno Vespa condannato per diffamazione

ROMA - Tempi duri per i giornalisti italiani. Dopo Marco Travaglio adesso anche Bruno Vespa, con la giornalista di «Porta a Porta» Valentina Finetti, è stato condannato in tribunale. Travaglio aveva avuto 8 mesi di reclusione (pena sospesa) e 100 euro di multa per aver diffamato Cesare Previti, Bruno Vespa mille euro di multa. Travaglio era stato condannato in primo grado, il Vespa nazionale dalla terza corte di appello di Roma. Motivo? Per diffamazione nei confronti di Pietro Mattei, vedovo di Alberica Filo della Torre, e dei figli Manfredi e Domitilla. Alberica Filo della Torre fu uccisa nella sua villa dell'Olgiata il 10 luglio 1991. LA MOTIVAZIONE - In primo grado il conduttore di «Porta a Porta» era stato assolto. Il collegio presieduto da Franco Testa ha accolto le richieste del pg Elio Costa. Nel capo di imputazione si afferma che Finetti (cronista nel programma di Vespa) ha offeso la reputazione dei Mattei con un servizio andato in onda il 13 febbraio 2002 nel quale si accostava l'omicidio Filo della Torre «a misteriosi conti miliardari, ad una relazione extraconiugale della vittima con un funzionario dei servizi segreti, ad un desiderio della vittima di divorziare, ai fondi neri del Sisde». Secondo l'accusa nello stesso servizio si accennava al fatto che «Pietro Mattei era stato sospettato dell'omicidio, ma scagionato grazie all'analisi del dna, e che era stato accusato da una donna, Emilia Parisi, omettendo di riferire che la Parisi era stata condannata per diffamazione in danno di Mattei». Vespa, per il quale in primo grado erano stati chiesti sei mesi di reclusione, è stato condannato per non aver impedito, nella sua veste di responsabile di «Porta a Porta», la programmazione del servizio.

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