Il ministro Brunetta non sembra essersi affatto placato.
Dopo l'inaugurazione per mezzo stampa della sua crociata contro i "professionisti dell'assenteismo", dopo aver annunciato provvedimenti teorici senza alcuna applicazione nella pratica, dopo aver ufficializzato l'introduzione dei tornelli a Palazzo Chigi che però esistevano già da anni, l'ultima uscita è contro i dipendenti statali che, a suo dire, si vergognerebbero di dire ai propri figli il proprio lavoro.
Se con dipendenti pubblici intendeva parlamentari e membri del governo allora credo di potergli dare parzialmente ragione.
Ma in fondo è sempre così: afferma che i fannulloni sono a sinistra e dopo 30 secondi dichiara di essere un ministro di sinistra, dice che i dipendenti pubblici si vergognano di confessare ai propri figli il proprio lavoro e dimentica di essere un dipendente pubblico.
Una schizofrenia crescente giorno dopo giorno.
La campagna contro l'assenteismo nel pubblico impiego, più mediatica che di sostanza, ha comunque avuto il "merito" di creare un certo clima di tensione tra i lavoratori, dimostrando ancora una volta che in un paese come il nostro ottiene più successo il far credere di stare facendo qualcosa che il farlo realmente.
Abbiamo già visto quanto le critiche sull'assenteismo partano da un ministro che in passato nei precedenti incarichi dell'assenteismo ne faceva la propria bandiera. Oggi, invece, abbiamo l'occasione di vedere quanto questo governo, impegnato in una lotta senza quartiere contro i "fannulloni", si dimostri nei fatti il nume tutelare del fancazzismo.
Come riporta anche Gian Antonio Stella dalle pagine del Corriere della Sera di quest'oggi, proprio ieri mattina, gli esponenti della maggioranza di questo governo si sono schierati a ranghi compatti contro la risoluzione del Parlamento Europeo (fortunatamente approvata), presentata dal deputato radicale Marco Cappato, che obbliga il parlamento stesso a garantire l'accesso da parte dei cittadini a tutti i documenti pubblici del parlamento, tra cui la pubblicazione sul proprio sito internet ufficiale del numero di presenze e delle varie attività in plenaria e nelle commissioni dei singoli deputati.
Il PDL, fatta eccezione per Mario Mauro e Jas Gawronski, ha espresso compatto il proprio voto contrario, nonostante il provvedimento sia stato approvato con una larghissima maggioranza (355 favorevoli e 195 contrari). Evidentemente non bisogna far sapere quanto i nostri eurodeputati di maggioranza siano assenteisti. C'è il rischio che qualche cittadino si renda conto che i primi a condurre le battaglie contro gli assenteisti siano i primi fannulloni e, di conseguenza, che qualcuno smetta di credere alle baggianate da conferenza stampa e da prima notizia nei tg.
La domanda logica da porsi però ora è: quanto un evento di questo tipo arriverà alle orecchie del cittadino che torna a casa ad accendere la tv alle 8 di sera per avere le "notizie" del giorno? Quanto verrà realmente scalfita l'immagina da crociati della compagine governativa?
Fonte articolo
Dopo l'inaugurazione per mezzo stampa della sua crociata contro i "professionisti dell'assenteismo", dopo aver annunciato provvedimenti teorici senza alcuna applicazione nella pratica, dopo aver ufficializzato l'introduzione dei tornelli a Palazzo Chigi che però esistevano già da anni, l'ultima uscita è contro i dipendenti statali che, a suo dire, si vergognerebbero di dire ai propri figli il proprio lavoro.
Se con dipendenti pubblici intendeva parlamentari e membri del governo allora credo di potergli dare parzialmente ragione.
Ma in fondo è sempre così: afferma che i fannulloni sono a sinistra e dopo 30 secondi dichiara di essere un ministro di sinistra, dice che i dipendenti pubblici si vergognano di confessare ai propri figli il proprio lavoro e dimentica di essere un dipendente pubblico.
Una schizofrenia crescente giorno dopo giorno.
La campagna contro l'assenteismo nel pubblico impiego, più mediatica che di sostanza, ha comunque avuto il "merito" di creare un certo clima di tensione tra i lavoratori, dimostrando ancora una volta che in un paese come il nostro ottiene più successo il far credere di stare facendo qualcosa che il farlo realmente.
Abbiamo già visto quanto le critiche sull'assenteismo partano da un ministro che in passato nei precedenti incarichi dell'assenteismo ne faceva la propria bandiera. Oggi, invece, abbiamo l'occasione di vedere quanto questo governo, impegnato in una lotta senza quartiere contro i "fannulloni", si dimostri nei fatti il nume tutelare del fancazzismo.
Come riporta anche Gian Antonio Stella dalle pagine del Corriere della Sera di quest'oggi, proprio ieri mattina, gli esponenti della maggioranza di questo governo si sono schierati a ranghi compatti contro la risoluzione del Parlamento Europeo (fortunatamente approvata), presentata dal deputato radicale Marco Cappato, che obbliga il parlamento stesso a garantire l'accesso da parte dei cittadini a tutti i documenti pubblici del parlamento, tra cui la pubblicazione sul proprio sito internet ufficiale del numero di presenze e delle varie attività in plenaria e nelle commissioni dei singoli deputati.
Il PDL, fatta eccezione per Mario Mauro e Jas Gawronski, ha espresso compatto il proprio voto contrario, nonostante il provvedimento sia stato approvato con una larghissima maggioranza (355 favorevoli e 195 contrari). Evidentemente non bisogna far sapere quanto i nostri eurodeputati di maggioranza siano assenteisti. C'è il rischio che qualche cittadino si renda conto che i primi a condurre le battaglie contro gli assenteisti siano i primi fannulloni e, di conseguenza, che qualcuno smetta di credere alle baggianate da conferenza stampa e da prima notizia nei tg.
La domanda logica da porsi però ora è: quanto un evento di questo tipo arriverà alle orecchie del cittadino che torna a casa ad accendere la tv alle 8 di sera per avere le "notizie" del giorno? Quanto verrà realmente scalfita l'immagina da crociati della compagine governativa?
Fonte articolo
Condividi su Facebook
Nessun commento:
Posta un commento
Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.