Cristiano Di Pietro è indagato dalla procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti in Campania. L’iscrizione risulta come “atto dovuto”.
Come ricorderete, nel calderone delle intercettazioni, era sbucata anche la voce del figlio del leader dell’Idv, che da consigliere provinciale a Campobasso segnalava a Mario Mautone alcune persone come “bravi professionisti di cui tener conto”. Frasi senza rilevanza penale ma certamente discutibili, sul piano strettamente etico, da parte di un politico che milita in un partito che fa proprio dell’etica una delle sue bandiere.
Non a caso il Giornale di Paolo Berlusconi, su questa vicenda, si sta rimpinguando la pancia di colazioni, pranzi e cene da oltre un mese col nome di Antonio Di Pietro sempre in prima pagina. Ciò nonostante Cristiano Di Pietro si sia, nel frattempo, dimesso dall’Idv pur rimanendo a ricoprire l’incarico politico in un gruppo misto.
Comportamento che dista anni luce dai deputati imputati, condannati, tangentati e sputtanati berlusconiani, con scarpe e natiche lucide grazie alle lingue sguattere dei vari Mario Giordano.
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