27/01/09

Rilanciamo la catena contro il suicidio energetico?

Credo che potremmo sviluppare una seconda fase della campagna contro il suicidio energetico che Berlusconi propugna.
Ecco una proposta di appello che vi propongo allo scopo di ricevere critiche, ampliamenti ad altri punti, osservazioni eccetera. Se ci sarà interesse andremo avanti.

Rilanciamo la catena contro il suicidio energetico.
Abbiamo ottenuto una grande vittoria ricacciando indietro la retroattività delle norme restrittivi sulla detrazione fiscale del 55% per gli interventi di risparmio energetico sulle case. Un obrobrio legale che non poteva passare: non si può fare una legge che toglie un finanziamento dopo che una famiglia proprio perché questo finanziamento esisteva, ha investito denaro!
E non solo abbiamo bloccato la revoca della norma che rendeva retroattiva la legge: abbiamo ottenuto che la detrazione fiscale fosse confermata per il 2009.
Abbiamo ottenuto che fossero emanati i decreti attuatuavi per il finanziamento al 100% degli impianti di mini eolico, idrico e biomasse.
Abbiamo ottenuto la riammissione di 150 impianti fotovoltaici che erano stati esclusi dal finanziamento nonostante fossero legalmente e tecnicamente perfetti per il ritardo nella spedizione di una raccomandata.

Questi notevoli successi hanno impedito che venisse stroncata l’inizio della rivoluzione energetica in Italia. Dopo questo risultato importante ci restano però altri obiettivi per far sì che l’Italia possa approfittare delle risorse che il taglio delle spese energetiche può portare, dando ossigeno alla nostra economia in crisi.

Chiediamo quindi a tutti i siti che si sono incatenati con noi di rilanciare questa iniziativa e svilupparla coinvolgendo altri.
Otterremo il duplice risultato di far conoscere la necessità improrogabile di continuare con forza sulla via del risparmio energetico e di sviluppare una rete di sostegno tra di noi. Infatti se pubblichi sul tuo blog la lista di tutti i siti che si sono incatenati assieme ottieni anche che gli altri ripubblichino il link al tuo sito. In questo modo cresce la tua visibilità per i motori di ricerca, la visibilità di tutti gli altri, e creiamo una connessione che favorisce la circolazione dei naviganti sulla nostra rete.

Gli scopi di questa seconda fase sono talmente banali che anche il governo Berlusconi dovrà capirli. Come al solito vogliamo puntare a obiettivi realmente raggiungibili e basati sul buon senso.
1) Mentre si cedeva sulle nostre richieste il governo ha varato un altro provvedimento demenziale: gli impianti solari fotovoltaici a terra e sui tetti quelli non integrati, vengono classificati come impianti industriali (!!!) e si impone l’onere di accatastarli e di pagare quindi l’Ici. Aboliscono l’Ici sulle case e la istituiscono sui pannelli fotovoltaici! Ma come fanno a pensare a un’assurdità di questo livello?

2) Confermando la proroga della detrazione fiscale del 55% per isolamento, pannelli solari termici, caldaie ecc, il governo ha però inserito una modifica carogna: si può recuperare il 55% di detrazione spalmandolo non più su un tempo fino a 10 anni: si fissa un limite di 5 anni. Il che vuol dire che si penalizza chi ha un reddito inferiore e quindi può recuperare ogni anno una quota inferiore di finanziamento.
Anche questa è un’assurdità perché questi incentivi dovrebbero favorire principalmente le famiglie con reddito più basso permettendo loro di risparmiare denaro investendo in risparmio energetico.
Inoltre vorremmo una misura studiata per le famiglie che non hanno un gettito fiscale tale da permettere di ottenere incentivi migliorando l’efficienza energetica della casa in cui vivono.

3) Oggi in Italia i ristoranti devono pagare una tassa per conferire l’olio fritto a entità che si occupano dello smaltimento. E’ un’assurdità visto che nel resto d’Europa questo olio viene ritirato, pagato e quindi impiegato per produrre bio diesel. La situazione è ancor più assurda per le famiglie che si trovano a buttare via tutto l’olio fritto. In Germania l’olio fritto si consegna ai distributori di carburante che rilasciano un buono sconto proporzionato alla quantità d’olio fritto e che si può spendere per ottenere sconti sul carburante. Inoltre in Italia sopravvive il divieto di commercializzare liberamente il biodiesel. I produttori hanno l’obbligo di conferirlo ai petrolieri che lo mischiano con il diesel.

4) Non esistono misure per facilitare l’accesso al credito per chi investe in ecotecnologie. Il che è particolarmente grave in un momento come quello attuale di crisi di liquidità. E’ indispensabile che lo stato crei un fondo di garanzia per i prestiti nel settore dell’efficienza energetica.

5)Contro i CIP6

Nella legge approvata dal Parlamento Italiano in data 30 dicembre 2008, la numero 120. Nel dl 172 all’articolo 9 (incentivi per la realizzazione degli inceneritori) vengono confermati gli incentivi cosiddetti “Cip6” all’incenerimento della parte non biodegradabile dei rifiuti ed alle cosiddette “fonti assimilate”. Vengono definiti “Certificati Verdi” tutte le forme d’incenerimento (sia rifiuti tal quali residui da raccolta differenziata che per il cosiddetto “combustibile da rifiuti” ); questo sia che si tratti di rifiuti non biodegradabili che biodegradabili. Questi incentivi all’incenerimento che alterano il mercato, è stato calcolato, comporteranno una ulteriore spesa sulle bollette dei cittadini pari a 2 miliardi di euro che anziché alle fonti realmente rinnovabili andranno all’incenerimento di rifiuti anche per la parte non rinnovabile sotto forma di Cip6 e cosiddetti “Certificati Verdi”.

http://blog.libero.it/KudaBlog/6317428.html

Naturalmente io ci sto alla catena, e a dir la verità, sembra che bisognerà muoversi anche contro la prossima legge sui parchi della regione lombardia.

www.kuda.tk

Fonte articolo

Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.
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