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Poco tempo fa avevo provato ad illustrare 4 particolari proposte di legge giacenti in Parlamento che racchiudevano in sé tutta la follia politica dei loro relatori. Una di queste scempiaggini parlamentari era quella che istituiva il cosiddetto "Sciopero virtuale", proposta ideata e scritta dal "grande innovatore con l'occhio rivolto al medioevo" Pietro Ichino (Partito Democratico).
E' uno strano senso di colpa quello che provo in questo momento.
Parlavo di questi 4 ddl con lo scopo di "avvertire la collettività" della pericolosità di leggi simili. Data l'importanza che attribuivo a proposte del genere, ho colto l'occasione per segnalare la questione in spazi molto più importanti e seguiti di quello del sottoscritto. L'accoglienza però non è stata troppo entusiastica...
Credevo che proposte di questo tipo (diritto di ricusazione dei PM, divieto di pubblicare informazioni su processi terminati, sciopero virtuale e schedatura dei musulmani) potessero diventare una vera bomba a livello di informazione.
Non è stato così. Il silenzio ha continuato ad avvolgere questi spaventosi tentativi di attacco alla democrazia.
Di riflesso ho cominciato a pensare anch'io che forse la mia fosse solo prevenzione. Che si trattava di semplici proposte e che non sarebbero mai state approvate. E quindi che non c'era un motivo per allarmarsi.
Ecco qual è il mio senso di colpa. E' proprio la consapevolezza di aver "mollato", di non aver creduto fino in fondo alla caparbietà e la scelleratezza del nostro governo (e dell'opposizione parlamentare).
Perché ora temo dovremo cominciare a pagarne le conseguenze.
La notizia è di ieri ed in mattinata è già sfilata verso il basso in tutte le edizioni giornalistiche on-line, salvo poi ritornare in auge grazie alla dichiarazione del segretario CGIL Epifani.
In parole povere, il governo sta terminando di approntare il ddl che modificherà (meglio dire eliminerà) il diritto allo sciopero per determinate categorie di lavoratori.
Due sarebbero i punti-chiave del provvedimento che vedrà luce probabilmente nella giornata di domani (dico "sarebbero" perché al momento non c'è ancora alcun documento ufficiale, e sappiamo bene come determinate proteste potrebbero cambiare il ddl anche in corso d'opera):
E' uno strano senso di colpa quello che provo in questo momento.
Parlavo di questi 4 ddl con lo scopo di "avvertire la collettività" della pericolosità di leggi simili. Data l'importanza che attribuivo a proposte del genere, ho colto l'occasione per segnalare la questione in spazi molto più importanti e seguiti di quello del sottoscritto. L'accoglienza però non è stata troppo entusiastica...
Credevo che proposte di questo tipo (diritto di ricusazione dei PM, divieto di pubblicare informazioni su processi terminati, sciopero virtuale e schedatura dei musulmani) potessero diventare una vera bomba a livello di informazione.
Non è stato così. Il silenzio ha continuato ad avvolgere questi spaventosi tentativi di attacco alla democrazia.
Di riflesso ho cominciato a pensare anch'io che forse la mia fosse solo prevenzione. Che si trattava di semplici proposte e che non sarebbero mai state approvate. E quindi che non c'era un motivo per allarmarsi.
Ecco qual è il mio senso di colpa. E' proprio la consapevolezza di aver "mollato", di non aver creduto fino in fondo alla caparbietà e la scelleratezza del nostro governo (e dell'opposizione parlamentare).
Perché ora temo dovremo cominciare a pagarne le conseguenze.
La notizia è di ieri ed in mattinata è già sfilata verso il basso in tutte le edizioni giornalistiche on-line, salvo poi ritornare in auge grazie alla dichiarazione del segretario CGIL Epifani.
In parole povere, il governo sta terminando di approntare il ddl che modificherà (meglio dire eliminerà) il diritto allo sciopero per determinate categorie di lavoratori.
Due sarebbero i punti-chiave del provvedimento che vedrà luce probabilmente nella giornata di domani (dico "sarebbero" perché al momento non c'è ancora alcun documento ufficiale, e sappiamo bene come determinate proteste potrebbero cambiare il ddl anche in corso d'opera):
- Referendum consultivo obbligatorio tra i lavoratori per indire uno sciopero. Provvedimento di per sé anche estremamente democratico, ma si tratta di capire se un risultato eventualmente negativo (ad esempio un 49.9% di favorevoli alla protesta) comporti il divieto TOTALE di assentarsi dal lavoro.
- Sciopero virtuale: una curiosa forma di sciopero a cui saranno vincolate determinate categorie lavoratrici (in primis quella dei trasporti pubblici). Si preannuncia lo sciopero con un certo preavviso, si resta comunque al lavoro il giorno dello sciopero, ma non si percepisce lo stipendio. Secondo il governo in questo modo si fa una forte pressione sull'azienda. E' evidente no?
Ascoltando le motivazioni a favore di tali provvedimenti si ha l'impressione di vivere in uno strano mondo fantastico ricco di allucinazioni stile LSD.
Si passa da frasi del tipo "tutelare il diritto allo sciopero, ma senza che esso comporti la mancata erogazione del servizio" ad altre sullo stile "impedire scioperi con adesione molto bassa che però comportino una altissima assenza dal lavoro".
Se il provvedimento racchiude in sé le ricette presentate in anteprima in queste ultime ore, considerando anche quanto spesso con piccoli passi di questa portata si arrivi a fare un cammino estremamente lungo, consiglierei fraternamente alla coppia Berlusconi/Sacconi di evitare questo genere di lungaggini burocratiche (la presa visione del Parlamento, i dibattiti, l'informazione ai cittadini, etc) e di prendere la situazione di petto e inviare un po' di "squadracce da ronda" ad impedire gli scioperi e a garantire la partenza in orario di tutti i treni.
Qualche decennio fa pare abbia funzionato...
Si passa da frasi del tipo "tutelare il diritto allo sciopero, ma senza che esso comporti la mancata erogazione del servizio" ad altre sullo stile "impedire scioperi con adesione molto bassa che però comportino una altissima assenza dal lavoro".
Se il provvedimento racchiude in sé le ricette presentate in anteprima in queste ultime ore, considerando anche quanto spesso con piccoli passi di questa portata si arrivi a fare un cammino estremamente lungo, consiglierei fraternamente alla coppia Berlusconi/Sacconi di evitare questo genere di lungaggini burocratiche (la presa visione del Parlamento, i dibattiti, l'informazione ai cittadini, etc) e di prendere la situazione di petto e inviare un po' di "squadracce da ronda" ad impedire gli scioperi e a garantire la partenza in orario di tutti i treni.
Qualche decennio fa pare abbia funzionato...
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