Nial Ferguson è uno dei più grandi storici dell'economia, con una cattedra alla prestigiosa università americana di Harvard. Oggi ha rilasciato un'intervista al principale quotidiano canadese, il Globe and Mail (una delle migliori testate mai lette, a mio parere) di quelle interviste che sembrano nate per rassicurare. Ferguson, in buona sintesi, ha detto che vede all'orizzonte i prodromi di guerre civili in varie nazioni a causa della grande depressione nella quale siamo entrati, e sostiene pure che quel che abbiamo visto è solo un debutto, un inizio. L'economista dice che le nazioni che avranno la peggio sono quelle più legate commercialmente con gli USA, perché sostiene che la crisi sarà molto ingiusta: chi l'ha prodotta e fatta scoppiare, gli USA, subirà meno danni di chi ha adottato politiche apparentemente più accorte. Spiega questo effetto paradosso con la enorme quantità di risorse che gli USA saranno comqe in grado di mettere in campo, a fronte del limitato potere economico delle altre nazioni.
Ferguson sostiene da tempo che l'unica fusione che potrà rimediare alla grande crisi è quella di "Cimerica", ossia della totale alleanza economica tra Cina e Stati Uniti d'America, un'alleanza che dovrà avere anche delle ricadute sul piano politico, anche se oggi la cosa pare difficile da verificarsi.
In particolare, Ferguson ha detto: “There will be blood, in the sense that a crisis of this magnitude is bound to increase political as well as economic [conflict]. It is bound to destabilize some countries. It will cause civil wars to break out, that have been dormant. It will topple governments that were moderate and bring in governments that are extreme. These things are pretty predictable. The question is whether the general destabilization, the return of, if you like, political risk, ultimately leads to something really big in the realm of geopolitics. That seems a less certain outcome. We've already talked about why China and the United States are in an embrace they don't dare end. If Russia is looking for trouble the way Mr. Putin seems to be, I still have some doubt as to whether it can really make this trouble, because of the weakness of the Russian economy. It's hard to imagine Russia invading Ukraine without weakening its economic plight. They're desperately trying to prevent the ruble from falling off a cliff. They're spending all their reserves to prop it up. It's hardly going to help if they do another Georgia.”
Ferguson poi spiega che essendo la crisi dettata da un eccessivo indebitamento, continuerà a produrre una corsa al risparmio che non sarà frenata da un taglio delle tasse. La corsa al risparmio porterà al crollo dei consumi, un fenomeno che durerà alcuni anni, di certo più del tempo delle normali crisi (due-tre anni), facendo fermare il mondo produttivo che non potrà pagare i debiti con i finanziatori, i quali a loro volta smetteranno di finanziare tutti, per cercare di riprendere parte delle perdite. Gli effetti peggiori di questo disastro si avranno in Asia e in Europa, specie nell'Est europeo, ma anche nell'area dell'Euro, che secondo Ferguson andrà prima verso una sua espansione e poi verso una sua rottura.
Qui trovate l'intera intervista.
Io posso solo dire che se la guerra civile scoppierà anche in Italia, speriamo sia la volta buona che ci si liberi del Vaticano...
Ferguson sostiene da tempo che l'unica fusione che potrà rimediare alla grande crisi è quella di "Cimerica", ossia della totale alleanza economica tra Cina e Stati Uniti d'America, un'alleanza che dovrà avere anche delle ricadute sul piano politico, anche se oggi la cosa pare difficile da verificarsi.
In particolare, Ferguson ha detto: “There will be blood, in the sense that a crisis of this magnitude is bound to increase political as well as economic [conflict]. It is bound to destabilize some countries. It will cause civil wars to break out, that have been dormant. It will topple governments that were moderate and bring in governments that are extreme. These things are pretty predictable. The question is whether the general destabilization, the return of, if you like, political risk, ultimately leads to something really big in the realm of geopolitics. That seems a less certain outcome. We've already talked about why China and the United States are in an embrace they don't dare end. If Russia is looking for trouble the way Mr. Putin seems to be, I still have some doubt as to whether it can really make this trouble, because of the weakness of the Russian economy. It's hard to imagine Russia invading Ukraine without weakening its economic plight. They're desperately trying to prevent the ruble from falling off a cliff. They're spending all their reserves to prop it up. It's hardly going to help if they do another Georgia.”
Ferguson poi spiega che essendo la crisi dettata da un eccessivo indebitamento, continuerà a produrre una corsa al risparmio che non sarà frenata da un taglio delle tasse. La corsa al risparmio porterà al crollo dei consumi, un fenomeno che durerà alcuni anni, di certo più del tempo delle normali crisi (due-tre anni), facendo fermare il mondo produttivo che non potrà pagare i debiti con i finanziatori, i quali a loro volta smetteranno di finanziare tutti, per cercare di riprendere parte delle perdite. Gli effetti peggiori di questo disastro si avranno in Asia e in Europa, specie nell'Est europeo, ma anche nell'area dell'Euro, che secondo Ferguson andrà prima verso una sua espansione e poi verso una sua rottura.
Qui trovate l'intera intervista.
Io posso solo dire che se la guerra civile scoppierà anche in Italia, speriamo sia la volta buona che ci si liberi del Vaticano...
Preferisco catastrofisti con i piedi sulla terra agli ottimisti con la testa tra le nuvole.
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