Sappiamo già adesso che non la sconteranno per intero e che appena uscite condurranno un programma Mediaset.
E’ sicuro che abbiano commesso il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
Uno Stato di Diritto, infatti, punisce chi con il raggiro e l’inganno danneggia qualcuno.
E loro, forti della loro capacità e della tv che amplificava ogni parola, ogni teoria, compresa la più sconclusionata, scovavano il malocchio ed offrivano la pronta guarigione.
Sì, è vero, sciocchi compratori di fumo. E che colpa c’ha chi lo vende, il fumo?
Nessuna se non ci fosse un Diritto che tutela i soggetti deboli. Che tutela l’affidamento ed i consumatori.
Insomma la partita è chiusa. Nove anni e sei mesi. Stop. Finish.
Invece no!
Bruno Vespa, con i soldi del canone, invadendo la prima rete del servizio pubblico parla di una vicenda chiusa.
E ieri sera invita Vittorio Sgarbi.
Insomma un condannato per truffa aggravati ai danni dello Stato blatera - ovviamente con arroganza - a discarico di due condannate definitive per truffa in concorso.
Secondo Sgarbi, infatti, le anziane che si sono lasciate abbindolare dalle due teleimbonitrici sono le colpevoli.
Stefania e Vanna, invece, delle “furbette” che - bontà loro - si sono trovate sotto mano dei polli. Non spennarli sarebbe stato un gran peccato!
“Solo da Vespa ho potuto parlare” dice Stefania Nobile in lacrime, che ricorda come negli anni solo Vespa le abbia messo un microfono sotto il naso, e che assieme alla madre occupano - complessivamente - la bellezza di 20 minuti e passa di video nel prime time dll canale principale della TV di Stato!
Parlano con lo sguardo dritto, sicuro, dentro l’obiettivo di quella telecamera, ignobile esclusiva. Lo stesso sguardo convinto che ha fregato centinaia di “casalinghe di Voghera” e che ha fatto fioccare nelle loro tasche montagne di soldi. Per vendere sale, numeri ed amuleti.
Ed ancora l’intervista, evidentemente taroccata (la giornalista fa finta di sorprenderlo), all’ex compagno che mette in guardia - paro paro - come la sua Stefania, chi ascolta dalla “incompatibilità con il regime carcerario” della truffatrice. Sentendoglielo pronunciare (incompatibilità…) anche un bambino capiva che l’aveva appena imparato a memoria.
Non può stare in carcere perché ha problemi di salute, Stefania Nobile, che invece godeva di sana e robusta costituzione per girare film pornografici!
E così Bruno Vespa, un po’ in pena per le vittime ed un po’ in pena per avere perso un copri notizie per il suo programma, sarà costretto ad essere lui una Vanna Marchi.
Cucina, gossip, romeni e ballerine. Trasmissioni “cucite addosso” e tavoli di ciliegio.
Nella stessa trasmissione una condanna di identica entità, 9 anni e 6 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, in primo grado a carico di Marcello Dell’Utri - Senatore della Repubblica - non è stata menzionata. No no. Nemmeno per sogno.
Il mago do Nascimiento scappò tempo fa e non ha fatto un giorno di galera. Disse di collaborare “con il Governo brasiliano”. Era falso.
In Brasile non c’è mica la Rai.
In Italia, invece, c’è una “terza Camera” ed un “quarto Tribunale”. Porta a Porta.
di Antonino Monteleone
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