14/03/09

L'abusivismo garantito da Governo e Cassazione

Senzatetto sottoposti alla schedatura e ricchi proprietari di ville e villoni a cui vengono permessi abusi edilizi e sconti fiscali per gli ampliamenti. E' questa la ricetta dell'esecutivo per combattere la crisi economica.
Il giorno in cui non avremo più lavoro e mancheranno i mezzi economici per poter tirare avanti, potremo consolarci barricandoci dentro le nostre case ammodernate di fresco. Il comfort prima di tutto.

Il "piano-casa" del governo (versione più politically-correct di un più appropriato "condono edilizio 2"), al vaglio del consiglio dei ministri e in via di approvazione con urgenza per mezzo di decreto-legge (metodologia quella del decreto d'urgenza finora mai utilizzata dal governo Berlusconi IV!), ricalcherà nella sostanza il piano discusso con le regioni:
  • Possibilità di estendere la cubatura di ogni edificio del 20% (del volume se abitativo, della superficie se ad altro scopo) senza alcun permesso da parte del comune. E' sufficiente un apposito documento auto-certificativo firmato dal progettista dei lavori;
  • Possibilità di estendere la cubatura fino al 30% se la casa (costruita prima del 1989) viene abbattuta e ricostruita;
  • Sconti fiscali sul contributo di costruzione che vanno dal 20% (caso generale valido per tutti) al 60% se si parla di prima casa o di casa destinata ad un parente con legame di parentela fino al terzo grado.
I vincoli alla base di questo provvedimento di incentivo alla cementificazione sono solo due: rispetto delle distanze (cioè non posso allargarmi fino a coprire con un muro la facciata di un altro edificio) e tutela dei beni culturali e paesaggistici (non posso andare a costruire edifici nella Valle dei Templi o dentro il Colosseo).

A questo punto diventa logico porsi alcune domande, domande che molti hanno presentato ma alle quali mancano ancora risposte sensate da parte del Re e dei suoi sottoposti: a conti fatti, chi realmente può usufruire di questa agevolazione? In che modo poter ampliare le proprie abitazioni anche a costo di produrre un notevole impatto ambientale negativo risolverebbe il problema della crisi?
Ma soprattutto, in che modo un cittadino a basso reddito residente in un condominio nell'interland milanese o nella periferia romana può usufruirne? E invece un milionario proprietario di ville in Costa Smeralda?
Chi dei due ottiene realmente vantaggio da una tale normativa?

Una risposta in realtà è stata data proprio nella giornata di ieri dalla Corte di Cassazione, che ha certificato con una sentenza, che a quanto pare non farà discutere visto che tranne Il Sole 24 Ore nessun organo di informazione ha riportato nemmeno per sbaglio, che un parlamentare può compiere tutti gli abusi edilizi che desidera effettuare.
La mentalità dell'abusivismo che caratterizza il potere esecutivo in Italia ora viene controfirmata da quello giudiziario. Per la serie "aspettate che la magistratura agisca nella consueta autonomia e sarà essa stessa a distruggere il concetto di indipendenza tra i poteri".

Era il 2004 quando il senatore Domenico Nania (PDL) veniva condannato in primo grado per aver compiuto evidente opera di abusivismo edilizio nella sua maxi-villa con piscina e palestra al coperto nella città natale di Barcellona Pozzo di Gotto.
La certificazione dell'abuso è stata resa possibile grazie al sopralluogo di alcuni ispettori che nel 2003 verificarono la palese violazione delle norme sulle costruzioni ad uso abitativo.
Nania, che allora preferì non usufruire nemmeno del salvagente "condono edilizio" varato dall'allora governo Berlusconi, si ritrova oggi ad essere "assolto" dalla Corte di Cassazione dall'abuso (evidente, oggettivo ed insindacabile) per la seguente motivazione (motivazione rigettata nei primi due gradi di giudizio): la villa di un Parlamentare non può essere sottoposta al controllo a sorpresa di un ispettore pubblico, se prima non si richiede l'autorizzazione alla camera d'appartenenza del politico.

Benvenuti nella Repubblica delle Banane, dove i tre poteri vivono in piena armonia e coincidenza d'intenti, alla faccia di Montesquieu.

Fonte articolo

Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

Nessun commento:

Posta un commento

Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.