02/04/09

L'altro G20 raccontato da 50 blogger

Forse non riuscirà a risollevare le sorti dell'economia globale, eppure il G20 di Londra un risultato concreto lo ha già ottenuto: incrinare il monopolio dell'informazione sino ad oggi esercitato dai mass-media "tradizionali". Per la prima volta, infatti, a un grande summit internazionale saranno presenti - con il benestare del governo britannico - un nutrito gruppo di blogger provenienti da tutto il mondo. Obbiettivo? Fare le pulci ai grandi del pianeta senza limiti né confini - per la gioia del popolo della rete.

I 50 blogger presenti al summit - scelti dal pubblico con un sistema di web-voto che ha attratto oltre 700 'nomination' in poco meno di 12 giorni - si concentreranno su temi quali lo sviluppo sostenibile, il cambiamento climatico e i diritti delle donne. Ospitati in un'area a loro espressamente dedicata, i blogger avranno accesso ai briefing tenuti dagli alti funzionari diplomatici nonchè dai leader dei 20 paesi riuniti in questi giorni a Londra.

Non solo. I membri delle varie delegazioni sono stati invitati a incontrare personalmente i blogger per discutere dei principali punti stesi sul tavolo delle trattative. Il primo portale d'accesso per seguire "l'altra voce" di questo G20 è il sito internet www.g20voice.org. I blogger, ad ogni modo, useranno ogni arma a disposizione nell'arsenale dei nuovi software di comunicazione - compresi i social network come Twitter. Ecco allora che nel corso della giornata di domani ci saranno collegamenti in diretta Skype, aggiornamenti live su Youtube, Flikr, e Moblog.

Tutto all'insegna della comunicazione orizzontale tanto cara al popolo della rete. «Il G20Voice - ha detto Karina Brisby, creatrice del progetto e responsabile delle campagne online di Oxfam GB - è stato ispirato dai numerosi e spesso raffinati contributi sulla crisi internazionale realizzati dai blogger di tutto il mondo». «I loro post, tweets, podcast e videocast - ha proseguito la Brisby - sono spesso taglienti ed esprimono bene la preoccupazione di queste persone sugli effetti che questa crisi potrà avere su temi come la povertà e l'effetto serra. Stiamo assistendo ad un aumento costante, da parte dei cittadini di tutto il mondo, dell'utilizzo di questi mezzi digitali per informare e contribuire al dibattito intorno a temi così importanti per la vita di tutti».

«Il G20Voice - ha concluso - riconosce l'importanza dei blogger e dà loro un'opportunità unica di raccontare il summit ai loro lettori». Tra i 50 accreditati ci sarà Sokari Ekine, pioniere del blogging nigeriano, Jotman, il blogger dall'identità segreta che denuncia le ingiustizie in Birmania e in Tailandia, e Richard Murphy, massimo esperto britannico di paradisi fiscali. Altri li affiancheranno sul sito di G20Voice aggiungendo commenti e suggerendo analisi. I giornalisti "tradizionali", dicono gli organizzatori, sono invitati a visitare il campo-blogger e scambiare opinioni sull'andamento del vertice.

Fonte articolo

La Casta dei giornali
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