Continua la serie dei necrologi in anticipo con la la Volpe del Deserto Massimo D'Alema.
D'Alema è mancato alla politica italiana con largo anticipo. Nel suo stile. Lo piangono la moglie Linda, devota archivista di Licio Gelli, i parenti stretti e Silvio Berlusconi che perde il suo alleato più fedele. Nonostante la sua fresca dipartita è stato uno dei politici italiani più longevi. Nel 1963 era già iscritto alla FGCI. All'inizio degli anni '70 diventa capogruppo in consiglio comunale. Da allora non ha più lavorato. La sua idea della politica, ispirata dalle letture di Bruto e Cassio (Massimo era un appassionato di Storia), di Giuda e di tutte le opere di Giulio Andreotti, era semplice e efficace. Io sono io e voi non siete un cazzo. Dopo la morte di Berlinguer, l'infarto di Natta e il suicidio (putroppo solo politico) di Occhetto, diventa segretario del PDS. Inizia una nuova era del comunismo in Italia. Massimo riuscirà dove nessuno prima di lui. Il PCI scomparirà alle elezioni politiche del 2006. Il PD si disintegrerà alle europee del 2009. Il tutto in incognito. Baffino, uomo discreto, lasciò a Topo Gigio Veltroni e a Boccone del Prete Franceschini i meriti dei disastri.
Massimo D'Alema seppe sempre scegliersi i nemici e gli amici. La scelta di Veltroni come avversario interno è stata il suo capolavoro. Veltroni infatti è uno che perde soprattutto quando vince e, vicino a lui, chiunque è scambiato per uno statista. Gli amici della Mondadori e di Mediaset non si sono mai tirati indietro nel proporre D'Alema alle più alte cariche dello Stato. Massimo non tradisce i veri amici e le televisioni dello psiconano sono diventate, grazie a lui, un patrimonio del Paese.
Tra le ultime affermazioni politiche di un certo rilievo va ricordata la mancata autorizzazione da parte del Parlamento Europeo a Clementina Forleo per l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche nell'ambito della scalata alla BNL. La comunicazione con i soldi pubblici è sempre stata una delle sue passioni sin dai tempi dell'Unità. Negli ultimi anni si è dedicato alla sua creatura televisiva Red edita da "Nessuno TV" grazie a quattro milioni di fondi statali all'anno. Ulisse gridò al ciclope di chiamarsi Nessuno per non farsi riconoscere. Nessuno TV è il nome giusto per D'Alema.
La programmazione di Red, oggi 23 dicembre 2010, sarà interamente dedicata al profilo dello scomparso. Un appuntamento ricco di interviste di chi lo ha conosciuto da vicino, dall'imprenditore barese Cavallari a Giovanni Consorte. Il discorso commemorativo sarà tenuto da Fedele Confalonieri.
29/04/09
Massimo D'Alema (1949-2010)
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