21/04/09

Rifiuti in Campania: denuncia alla Corte dei Conti - Che fine hanno fatto i milioni di euro spesi per la raccolta differenziata e le isole ecologiche?

ACERRA - Anche il Comitato donne del 29 agosto ha firmato l’esposto-denuncia (un documento di 8 pagine) alla Procura generale della Corte dei Conti della Regione che reclama chiarimenti e verifiche sulla gestione dell’emergenza rifiuti in Campania.
Molti gli interrogativi posti dal Coordinamento Regionale Rifiuti nell’atto, sottoscritto da tutti i comitati. Alla Corte si chiede accertare le modalità di utilizzo delle risorse economiche per la gestione ed il superamento dell’emergenza rifiuti; lo stato di realizzazione degli impianti di compostaggio e delle isole ecologiche e la loro effettiva funzionalità; la congruità degli investimenti effettuati e di quelli programmati in relazione alla quantità di rifiuti prodotti nella Regione Campania, anche con riferimento ai livelli di raccolta differenziata stabiliti dalla normativa europea e nazionale; il danno ambientale prodottosi sul territorio regionale e le responsabilità dei soggetti coinvolti nei confronti dell’erario.
Sul banco degli imputati il piano regionale per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti varato nel 1997, per la cui realizzazione la Regione ha finanziato 170 milioni di euro (POR Campania 2000-2006, Asse 1 ??” Misura 1.7) e che prevedeva interventi in vari settori: dalla raccolta allo stoccaggio, dal riciclo allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Tra questi la realizzazione di impianti di compostaggio di qualità per il trattamento dell’organico. Tuttavia, attualmente nessun impianto è in funzione e per di più, nel corso degli anni, i comuni sono stati costretti a sostenere costi aggiuntivi per il trasporto in impianti di compostaggio fuori regione.
Stesso discorso per le isole ecologiche: 13.433.246,00 di euro per la costruzione di 51 isole, a cui la Regione ne ha aggiunti altri 14.959.144,81solo 25 isole ecologiche, rispetto alle 97 finanziate nell’arco temporale 2000-2006. (DGRC n.1990 del 23/12/2005). Dai dati del Piano di azione redatto dalla Regione Campania per la programmazione 2007-2013 risultano realizzate, ma nulla viene detto circa la loro effettiva entrata in funzione:
Lauti finanziamenti anche per la raccolta differenzia: con la misura 1.7 del POR Campania 2000/06, la Regione ha stanziato 2.500.000,00 euro, a cui ha poi aggiunto altri 10.000.000,00 euro per finanziare i progetti a sostegno dei comuni associati e 5.000.000,00 di euro per la dotazione finanziaria.
Queste sono solo alcune delle cifre riportate nel documento, ma la denuncia è chiara e diretta: che fine hanno fatto tutti questi soldi? La realtà dei fatti dimostra la mancata realizzazione ed entrata in funzione degli impianti di compostaggio e delle isole ecologiche ed gli scarsi risultati realizzati dalla maggioranza dei comuni campani con la raccolta differenziata, producendo costi ulteriori che gravano sui bilanci degli enti locali e delle società partecipate.
I dubbi riguardano anche il costo dei singoli interventi effettuati per la realizzazione degli impianti di raccolta e di smaltimento dei RSU, nonché quello preventivato con la presentazione delle linee programmatiche 2007-2013, che appare nettamente al di sopra del costo medio generalmente praticato per la realizzazione di impianti simili in altre regioni d’Italia. Inoltre, la quantità di impianti finanziati e di apparecchiature acquistate, appaiono sovradimensionate rispetto alle esigenze della Regione Campania.
Esistono tecnologie ed impianti industriali più economici e maggiormente efficienti, già operativi in altre parti d’Italia, che procedendo ad una divisione meccanica e biologica dei rifiuti a valle della raccolta, consente di produrre materie prime (vetro, carta, plastiche, metalli) riducendo a percentuali minime (intorno all’1 % )la quantità di rifiuti residui da inviare in discarica, con minori costi complessivi e minore impatto ambientale (All.8 progetto Vedelago).
Non vi è prova dell’attivazione di procedure finalizzate alla riduzione della produzione di rifiuti, pur essendo tale obiettivo “qualificato” come prioritario in conformità con le direttive comunitarie in materia.

di Annalisa Aiardo

Fonte articolo


La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

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