13/05/09

Ed ora qualcosa di idrogeologico: una piccola vittoria personale

vista d'insieme delle frane di avigliana

Ogni tanto capita.

Capita che si riesca a fare un pò di giustizia, un pochino di pulizia, almeno provvisoriamente ( in primo grado).

Capita che un comune cittadino, tra tante chiacchiere, possa dare il suo piccolo, fattivo contributo.

Qualche anno fa, durante i lavori per una delle varianti alla viabilità provinciale Piemontese collegate alle Olimpiadi 2007, tre grandi frane spazzarono via alcune centinaia di metri della strada dei laghi di Avigliana, sbarrarono un corso d'acqua, crearono una palude di un paio di km quadrati, costrinsero all'evacuazione alcune famiglie, un grande allevamento di cavalli, un paio di imprese agricole...

Lo scherzetto costò alla fine una dozzina di milioni di euro e quattro milioni solo per il consolidamento dell'area franata.

Il sottoscritto fu chiamato dai PM Parodi e Tosi a fare da consulente tecnico.

Come successe?

Caso fortuito, evento imprevedibile o disastro all'italiana?

Ecco la storia, come la ricostruì il sottoscritto.

Secondo un classico sistema italico, nell'urgenza di approvare la variante alla Prinvinciale in fretta e furia durante l'ultima e decisiva conferenza dei servizi, si decise che l'area dove sarebbe stati depositati i materiali di risulta dallo scavo di alcuni km di gallerie sarebbe stata una ex cava di roccia, in località Trana.

Ai piedi di tale area c'era un ampio piazzale che, fu deciso, doveva essere utilizzato come ulteriore e principale area di "deponia".

Tale piazzale insisteva su un'area torbosa, dalle caratteristiche geotecniche inesistenti.

La cosa era nota DA SECOLI e non casualmente tale zona non era stata mai abitata.

OVVIAMENTE non si fece, contrariamente a quanto previsto dalla legge, alcuna ricerca geologica e geotecnica sull'area di deponia in questione.

I più vicini sondaggi furono infatti realizzati, come da me dimostrato durante il processo, a più di OTTOCENTO METRI DI DISTANZA.

Questo era del resto autoevidente: SE si fossero fatti i sondaggi l'area in questione non avrebbe potuto esser prescelta.

Siccome le altre aree proposte non erano, per un vincolo o un altro, ufficialmente eleggibili ad area di deponia si sarebbe dovuto rimandare tutto.

Le Olimpiadi del resto incombevano ( e i finanziamenti, sopratutto, stavano per slittare e/o essere cancellati).

Per farla breve, ecco la storia, a partire dagli estratti della cronaca locale:

1 marzo 2005

9 settembre 2005

9 maggio 2007.

Ad Ottobre 2007 il sottoscritto se ne andò a Torino a combattere una battaglia EPICA ( scusate l'immodestia) contro il migliore studio di avvocati di Torino e probabilmente d'Italia ( ha qualcosa a che vedere con la Iuventus, il titolare di questo studio...).

Una dozzina di avvocati, una dozzina di consulenti, un paio di dozzine di aiuti.

Mi misero sotto torchio come se il colpevole fossi io.

Contrattaccai e mi difesi (già...) ed alla fine, a quanto pare, riuscii a dimostrare che il fatto era successo per colpa grave e che tale colpa NON poteva essere considerata frutto di negligenza o errore quanto piuttosto della NON volontà di ritardare posporre o modificare i previsti lavori.

Nel frattempo una famiglia che si era appena caricata un mutuo pesante per ristrutturare la casa accanto all'area franata ( la vedete nella foto) continuava a vivere in albergo o in alloggi messi a disposizione dal comune.

Il padre/nonno morì di infarto; la figlia ( forse quarantacinque anni) fu colpita da un grave ictus e rimase in coma per un paio di settimane.

Perchè questi non sono solo disastri sono sciagure che quando non uccidono direttamente lo fanno indirettamente e quando non uccidono persone devastano il territorio ( loro o le opere di stabilizzazione).

Pochi giorni fa è arrivata la sentenza .

A quanto pare, una volta tanto, non solo ho avuto ragione ma sono anche riuscito a dimostrarlo.

Chiosa catastrofista: OVVIAMMENTE una piccola vittoria in una battaglia secondaria non vuol dire che non si stia perdendo la guerra: non solo il rischio idrogeologico non è mai stato così alto in Italia ma si fa di tutto per peggiorarlo, anche nelle zone neo-terremotate...

Sapete come è: ci sono catastrofisti a cui non piacicono le catastrofi e anticatastrofisti che se le cercano ( rectius le cercano per conto terzi (interessati))

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

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