DISPOSTI A PAGARE DI PIÙ - Ma il dato forse più significato emerso dall’indagine è quello relativo ai sacrifici che gli italiani sono disposti ad affrontare pur di garantirsi in futuro ambientale e dei sistemi di produzione energetici puliti. «Anche in tempi in cui si tende a diminuire il budget quotidiano (37,7% degli intervistati), gli italiani dichiarano un’aperta disponibilità a pagare di più per garantirsi energie pulite e sostenibili», ha riferito Antonio Valente, amministratore delegato di Lorien Consulting . Anche secondo il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza lo scarso indice di gradimento del nucleare dovrebbe fare riflettere: «Nonostante la recente pressione mediatica, la stragrande maggioranza del campione intervistato, a prescindere da fattori anagrafici, socio-economici e di appartenenza politica, definisce l’energia nucleare cara e pericolosa, e privilegia le fonti rinnovabili. Solo una minoranza (14%) indica il nucleare come fonte da preferire; una minoranza che, di fronte all’ipotesi di abitare vicino a una centrale o a un deposito di scorie radioattive, avrebbe comunque seri dubbi».
LE PERCENTUALI - Il Forum QualEnergia, giunto quest’anno al secondo appuntamento, propone tra i temi la crisi economica e gli stili di vita sostenibili e, nei propositi degli organizzatori, vuole essere un’occasione per dare una risposta ai problemi energetici: dai cambiamenti climatici ai limiti delle risorse. La crescente attenzione degli italiani per le energie rinnovabili è anche il tema di un rapporto presentato dalla Fondazione Sviluppo sostenibile presieduta dall’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, secondo cui, entro il 2020, un kilowattora su tre (pari al 33%) dell’ energia elettrica può essere prodotto utilizzando fonti energetiche rinnovabili. «L’attuale obiettivo di produrre entro il 2020 solo un kilowattora su quattro, pari al 25%, di energia elettrica utilizzando fonti energetiche rinnovabili –sostiene Ronchi - sarebbe infatti un freno alla crescita del solare, dell’eolico e delle biomasse: si può fare di più». Il 33% di rinnovabili, che corrisponde a 108 terawattora (Twh) di produzione nazionale al 2020 (partendo dai 58 prodotti nel 2008) comporta l’obiettivo di 50 nuovi TWh rinnovabili da produrre entro il 2020. Tale obiettivo è impegnativo ma, secondo la Fondazione Sviluppo Sostenibile, raggiungibile nel modo seguente: 22 Twh di nuovo eolico, 11 Twh di nuove biomasse e biogas, 7 Twh di nuovo solare, 5 Twh di nuovo idroelettrico.
di Franco Foresta Martin
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