22/05/09

Le (altre) dieci domande a Silvio Berlusconi e a Guido Bertolaso



E' noioso leggere un intero decreto legge, non lo nego.
Immaginate di dover scegliere da un lato di assistere alla conferenza stampa del Ministro Brunetta che illustra, con il suo consueto modus operandi da showman, i suoi ultimi provvedimenti in tema di efficienza nelle pubbliche amministrazioni e dall'altro di spulciare l'intero decreto legislativo, privo, per giunta, delle comode faccine tricolori. Anch'io preferirei sprecare 10 minuti tra gli altri colleghi giornalisti a Palazzo Chigi anziché un'ora di tempo da solo a perdere gradi di vista davanti ad un pc o ad un blocco di fogli cartacei.
Ma, forse, verrei meno al mio dovere di giornalista.

E' un principio molto blando e parzialmente populista, ma alcuni illustri esponenti dell'informazione nazionale farebbero bene a tenerlo a mente.

Il sottoscritto non è, ahimè, un giornalista professionista retribuito e molto probabilmente non è nemmeno sufficientemente bravo da pensare soltanto di divenirlo.
Però credo molto nella necessità di informare, di illustrare la realtà oggettiva dei fatti ai miei interlocutori, ai miei lettori. Chiunque essi siano. E per farlo non basta leggere un lancio di agenzia, l'articolo di un celebre giornalista capace di scrivere in 20 righe ciò che avrebbe detto più efficacemente in 3 o uno stralcio di conferenza stampa del ministro di turno.
Per farlo, è necessario spulciare le fonti originali. E' il solo modo per sapere con certezza ciò di cui si sta parlando. E' ciò che ho fatto poco tempo fa sul tema "Abruzzo" ed è ciò che faccio ancora una volta oggi.
Sarebbe stato bello vedere celebri giornalisti della carta stampata spulciare il decreto riga per riga. Perché posso dire per certo che le grandi firme dei grandi quotidiani non l'hanno fatto. Ed è evidente dalla superficialità con cui i quotidiani da Repubblica al Corriere, dal Sole 24 Ore alla Stampa, hanno trattato i punti del decreto per la "ricostruzione in Abruzzo" appena approvato al Senato.

In compenso, molti giornalisti dedicano un'attenzione più che maniacale ad altri aspetti della vita del nostro paese, come ad esempio le relazioni tra il nostro premier e diciottenni campane in cerca di notorietà televisiva.
E per argomenti come questi sono disposti a divenire giornalisti d'assalto. Cosa che non diventano mai quando in ballo ci sono direttamente le esistenze dei cittadini di questo nostro povero sventurato paese.

E così, negli ultimi giorni, comincia a divenire una moda inarrestabile quella delle 5/10 domande fatte ed ideate da un giornalista ed esposte ad una autorità dello Stato.
Siamo partiti dalle 10 domande di Giuseppe D'Avanzo di Repubblica a Berlusconi sul caso Noemi Letizia (che da caso è diventato mero gossip) alle 5 di Beppe Grillo al Presidente Giorgio Napolitano sul Lodo Alfano.

Questa volta mi adeguo anch'io allo stile dell'informazione corrente. E presento le mie dieci domande. Ma scelgo di variare tema. E chiedo umilmente lumi su ciò che il governo sta realmente facendo in Abruzzo.

  1. Com'è possibile garantire una copertura totale dei costi di ricostruzione delle prime case, secondo quanto stabilito in Senato, se i fondi messi a disposizione sono rimasti gli stessi previsti inizialmente per la copertura solo parziale dei costi?
  2. Perché, Presidente Berlusconi e Direttore Bertolaso, in TV e in conferenza stampa continuate a promettere una rapida ricostruzione della città, quando i 3,1 miliardi di fondi per la ricostruzione sono spalmati dal 2010 al 2032 e i 2,9 aggiunti dal Senato saranno disponibili solo a partire dal 2033?
  3. Perché per i 2,9 miliardi aggiuntivi bisognerà attendere 24 anni?
  4. Perché, Direttore Bertolaso, sono stati esclusi dalla sua lista delle zone interessate dai provvedimenti diversi comuni fortemente colpiti dal sisma (tra cui Bugnara, Calascio, Cerchio, Sulmona, etc.)?
  5. Perché, Presidente Berlusconi, si decide di reperire i fondi dai FAS (fondi per le aree sottoutilizzate) e dal bonus famiglia, mentre 2 giorni dopo il terremoto Camera e Senato votavano a favore dello stanziamento di 13 miliardi in 24 anni per i nuovi caccia da combattimento JSF?
  6. Non è un terribile controsenso reperire 400 milioni dai fondi destinati per la messa in sicurezza delle scuole (articolo 18 comma 1 della legge n.2 del 28 gennaio 2009)?
  7. Perché, Direttore Bertolaso, lei prevede la costruzione di abitazioni temporanee entro novembre per 15 mila persone quando i cittadini che hanno abitazioni inagibili o agibili solo dopo lavori di ristrutturazione di lungo periodo sono il 34.5% secondo le cifre della stessa Protezione Civile quindi indicativamente pari a 24 mila?
  8. Perché, secondo quanto stabilito dall'articolo 2 comma 5 del decreto, i proprietari dei terreni espropriati per la costruzione dele abitazioni temporanee non necessitano dell'avviso preventivo diretto, ma è prevista solo una comunicazione su albi comunali e quotidiani locali?
  9. Perché nel decreto non vengono fissate, nemmeno nella relazione tecnica allegata, delle stime di massima sulla durata prevista per la costruzione delle cosiddette "case d'emergenza"?
  10. Perché saranno consentiti subappalti fino al 50% quando la normativa vigente fissa invece un tetto limite del 30% sulla categoria principale di lavoro?
Non sono Beppe Grillo, non sono Giuseppe D'Avanzo e non ho pertanto la folle pretesa di una risposta personale.
Ma queste sono senza alcun dubbio domande alle quali, non io, ma bensì milioni di cittadini italiani elettori, ed in particolare decine di migliaia di cittadini abruzzesi, meritano di avere risposta.

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

Nessun commento:

Posta un commento

Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.