21/05/09

Mills di questi giorni

La stampa umoristica, cioè Libero, titola: «Giù mazzate a Silvio». Ma dev’esserci un refuso: voleva dire «Giù mazzette da Silvio». Nel reparto servitù, cioè sul Giornale, un cronista non si dà pace: «Berlusconi non era imputato, ma a pag. 359 delle motivazioni di Mills i giudici scrivono che avrebbero condannato volentieri anche lui. Affermazioni pesanti su un imputato che non era più nel processo e che contro di esse non può nemmeno fare appello». E chissà perché l’imputato non era più nel processo: assolto (come ha detto Studio Aperto)? Defunto? No, impunito per legge, ma questo non si può scrivere.
L’avvocato Flick una volta disse che «i protagonisti di Tangentopoli erano Gustavo Dandolo e Gioivo Prendendolo». Ecco, i giudici dovevano condannare Prendendolo senza nominare Dandolo che, poverino, «non può nemmeno fare appello» a causa del cattivo Al Fano. Sempre sul Giornale, il solito poveretto con le mèches ripubblica il solito pezzo: «Processo ridicolo, senza uno straccio di prova: assoluzione inevitabile». Infatti. Naturalmente Al Tappone non gli ha dato retta e s’è messo in salvo. Anche perché le competenze del mèchato in materia di diritto sono pari alla sintassi. Il pover’ometto dice che «Berlusconi nel processo All Iberian fu assolto» (falso, la fece franca per prescrizione) e denuncia, restando serio: «i giudici decidono quali consulenti tecnici l’han detta giusta e quale, tra le versioni e ritrattazioni di Mills, sia l’autentica. La sentenza è un’articolata esercitazione di libero convincimento del giudice». Giudici che giudicano: roba da matti.
(Vignetta di theHand)

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

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