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La popolazione mondiale delle città ha superato di gran lunga quella delle campagne. Qualsiasi strategia economica, sociale, ambientale, energetica deve necessariamente passare dalla città.
Cemento e asfalto continuano a divorare territorio, a volte legalmente a volte aggirando le leggi, altre volte ancora, le leggi si cambiano per sanare. Non ci sarebbe nulla di male se si mantenesse un equilibrio. Così però non è, almeno a giudicare da quello che è avvenuto negli ultimi anni.
Da Nord a Sud la situazione è sempre la stessa: la città, anche se la popolazione non cresce o cresce di poco, si sviluppa mangiando terreni agricoli, che se producono agricoltura o sono semplicemente paesaggio valgono poco. Se invece si decide di costruirci sopra, valgono di più.
E così all’improvviso la vita costa di più: case, affitti, cibo. Alla fine della partita è la destinazione del territorio che determina il valore della comunità che ci sta sopra.
Cosa succede per esempio quando si rompe il rapporto tra quanto guadagniamo in stipendio o pensioni e il valore della casa dove viviamo? Cioè quando il valore immobiliare supera quello della comunità?
E il “bene comune” che fine ha fatto? Report è andata a vedere anche come si comportano in Francia e in Germania.
Domenica 31 maggio, a partire dalle 21.15 circa su RAI 3, “Report” racconta l’esperienza del nostro comune di Cassinetta di Lugagnano (MI), primo ente locale italiano ad aver approvato un Piano di Gestione del Territorio a crescita zero, e che ha bloccato la cementificazione selvaggia comune a tutti i territori del nostro Paese.
L’Associazione dei Comuni Virtuosi premiò Cassinetta nella categoria “gestione del territorio” del Premio Comuni a 5 stelle 2008, proprio in considerazione del grande significato “rivoluzionario” che la scelta presa dalla giunta guidata dal sindaco Domenico Finiguerra avrebbe segnato il panorama amministrativo italiano!
Un grazie sincero a Michele Buono e Piero Riccardi e alla trasmissione “Report”, che al giusto compito della denuncia affianca sempre più spesso l’abitudine dell’annunciare ciò che, nonostante tutto, funziona e può rappresentare un’alternativa concreta per chi amministra gli oltre 8.100 comuni in Italia.
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