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Quelli della mia generazione sono come surfisti che si trovano ad affrontare la più grande onda mai vista nella storia dell'uomo (e forse del pianeta).
Quella della pervasiva invasione e saturazione di ogni nicchia ecologica da parte delle curiose scimmie nude senzienti emerse dalle caverne del Pleistocene con qualche selce, buoni bastoni ed un sacco di idee su come arrangiare il mondo secondo i propri gusti.
Qualche statistica.
Quando sono nato (1964) la Popolazione mondiale era di 3.276 milioni.
Il Vincitore del Premio Nobel per la Pace: M.L.King. ( quando leggi queste cose, allora si che ti senti vec...maturo ahem).
La popolazione attuale: 6.781 milioni.
Da quando sono nato è quindi più che raddoppiata (ad essere esatti il raddoppio c'e' stato intorno al 2006).
Entro il 2012 arriveremo a 7 miliardi.
Quello che fa veramente cadere le braccia, che lascia annichiliti, è questa innocente tabellina.
World Vital Events Per Time Unit: 2009
(Figures may not add to totals due to rounding)
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Natural
Time unit Births Deaths increase
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Year 135,474,672 55,664,164 79,810,508
Month 11,289,556 4,638,680 6,650,876
Day 371,163 152,505 218,659
Hour 15,465 6,354 9,111
Minute 258 106 152
Second 4.3 1.8 2.5
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tratta dai dati dell'ufficio statistico dell'anagrafe USA.
Come vedete il rapporto tra nascite e morti è di 2.5 ad 1.
Piu' di due bambini per ogni persona che lascia questa terra.
Non credo che ci sia bisogno di dirvi che questo è insostenibile.
Pensare di trovare risorse per altri 80 milioni di persone all'anno è folle, con la produzione agricola mondiale che segna il passo.
Ci sono quindi due modi per equilibrare il rapporto.
Uno è quello di aumentare di 80 milioni il numero di morti, a questo punto, evidentemente, non morti per cause "naturali".
Per inquadrare, faccio presente che durante la seconda guerra mondiale sono morte, compresi i Gulag staliniani e i campi di sterminio nazisti, circa 70 milioni di persone .
In 6 anni.
L'altro è di diminuire, sensibilmente, il numero delle nascite.
E' vero: in questo caso andremmo verso un mondo, per qualche decennio, di vecchi.
L'alternativa, però, di un mondo pieno di giovani disperatissimi, in feroce lotta tra loro per risorse sempre più scarse mi sembra uno zinzino peggiore.
Torno a ripetere: come MINIMO è necessario trovare un equilbrio.
Questo, sia chiaro, è solo un punto di partenza, perchè su questo mondo, lo dicono decine di studi, non è concepibile una sostenibilità a lungo termine che per una frazione della popolazione attuale, forse inferiore a tre miliardi di persone .
Ci arriveremo comunque, a questo equilibrio.
Quale metodo scegliamo?
Preferiamo triplicare le morti o dimezzare le nascite?
E non parlatemi di ridistribuzione delle risorse.
Stiamo parlando di quella invasiva specie di scimmia antropomorfa auto-nominatasi Homo Sapiens Sapiens. Non di mammolette verdi con le antenne e gli occhioni grandi e buoni.
Certo: si può e si deve far di tutto per questa redistribuzione ma saranno briciole, insufficienti alla lunga ed anche alla breve.
Disegnare uno scenario salvifico nella convizione che gli uomini, d'un tratto, diventino buoni e solidali, dopo quello che abbiamo combinato in situazioni analoghe, in decine di casi di collassi di civiltà, non solo non è credibile.
E' ridicolo.
Disegnare uno scenario salvifico sulla base dei progressi della scienza, quando sono proprio gli scienziati a segnalare che abbiamo già superato il limite di sfruttamento dei terreni, dell'acqua e dell'energia, è addirittura folle.
Eppure, guai a parlare di controllo delle nascite, guai a dire che ANCHE IN ITALIA andrebbe fermamente attuato, pazienza se rischiamo di diventare multietnici (come se non lo fossimo sempre stati).
Il problema, in ogni dibattito, è che non si fanno abbastanza bambini, che rischiamo di venire sommersi, che non c'e' da da temere, che la scienza e la tecnica ci salveranno.
E' proprio assurdo.
Non andrà così, non sta già andando così.
Stiamo già sott'acqua, altrochè.
Cosa volete che succeda, in questo scenario, aggravato dalla crisi economica mondiale?
I più forti lotteranno tra loro per accaparrarsi le risorse residue, sempre più scarse.
Gli altri diventeranno di volta in volta la scusa, il teatro di battaglia tra le opposte "potenze", quando non si faranno guerra tra di loro, cercando di strapparsi a vicenda il pur misero tozzo di pane restatogli.
Quando, prima a centinaia di migliaia poi a centinaia di MILIONI, cercheranno di "autoridistribuirsi" un po' di ricchezze, visto che non siamo stati abbastanza intelligenti e solidali da pensarci per tempo, cosa faremo? A quel punto i respingimenti non basteranno più.
Siamo pronti a massacrare, senza smettere, migliaia di persone al giorno, per un paio di decenni, laonde evitare di essere "invasi"?
Capite perchè dico che i "respingimenti" alle frontiere sono un modo puerile, immorale, sanguinoso e DEMENTE di affrontare il problema?
Se non vi piace questo scenario avete ragione. Nemmeno a me.
Non per questo è meno reale.
Ricordatevi che, tutte le volte che qualcuno tuona contro il controllo delle nascite o le culle vuote o deplora il fatto di diventare un paese di vecchi, beh quel qualcuno sta attivamente lavorando ad uno scenario di questo genere.
Che sia un Presidente del Consiglio, un capo di un partito di opposizione, un esponente religioso o un divulgatore scientifico (non mi trovo, per una volta, nemmeno lontanamente d'accordo con la recensionista, mi pare evidente).
Specialmente nell'ultimo caso, non credo nemmeno si possa invocare l'ecumenico perdono perchè "non sanno quel che fanno".
Aime': lo sanno ed anche troppo bene.
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