26/06/09

Banche: nuove spese al posto della commissione di massimo scoperto, interviene il Governo

Una legge di qualche mese fa ha stabilito che la commissione di massimo scoperto (percentuale che si paga quando il conto va in rosso) è applicabile solo in particolari casi. Ma le banche hanno ripresentato il balzello sotto altre voci di spesa. Interviene il Governo dichiarandole nulle.

Per legge, la commissione solo se c'è un fido
La legge 2/2009 di conversione del decreto legge 185/2008 ha introdotto importanti novità per i correntisti italiani, in particolare per tutti coloro che vanno in rosso sul conto corrente. L'articolo 2 bis prevede infatti che la commissione di massimo scoperto (vale a dire la percentuale prevista sulla punta massima di debito del trimestre) possa essere applicata solo sui conti affidati (quelli in cui si è accordato un fido al momento dell'apertura) e solo se il debito dura per almeno 30 giorni consecutivamente..

I nuovi contratti hanno recepito queste disposizioni fin dall'entrata in vigore della legge (dunque dal 29 gennaio 2009). Per i vecchi contratti, già esistenti al momento dell'entrata in vigore della legge, le nuove disposizioni entreranno entro 150 giorni e dunque entro fine giugno.

Fin dall'inizio avevamo pensato, e lo abbiamo verificato sulla carta, che le banche avrebbero sostituito la commissione di massimo scoperto con nuove voci di spesa.

Sotto la lente i foglietti informativi delle banche
Analizzando infatti fogli informativi delle principali banche, abbiamo trovato nuove spese. L'ipotesi utilizzata per i nostri calcoli è quella di un rosso di c/c di 500 euro per 7 giorni a causa di un solo addebito partita a debito, su un conto senza fido concordato al momento dell'apertura.

  • Gruppo MPS: la commissione di massimo scoperto era dell'1,25% per i conti non affidati. Ora scompare ed è sostituita, per gli scoperti senza fido, dalla "Commissione per istruttoria urgente" di massimo 100 euro a trimestre, pari a 50 euro per scoperti da 100 a 3000 euro e a 100 euro per scoperti sopra i 3000 euro. Dunque, oggi si pagano 50 euro. La "vecchia" cms sarebbe stata di 6,25 euro. Applicando la precedente commissione del'1,25% sul valore di 3000 euro, si sarebbe al massimo avuto una spesa di 37,5 euro, dunque ben al di sotto dell'attuale valore forfettario di 50 euro.
  • Gruppo Intesa San Paolo: la commissione di massimo scoperto era dello 0,95%. Ora è stata introdotta per i conti non affidati una "Commissione per scoperto di conto" pari a 2 euro per ogni 1000 euro o frazione di scoperto e per ogni giorno di scoperto. Per i conti affidati sparisce la cms e non è stata introdotta alcuna nuova spesa. Dunque le nuove spese ammontano nel nostro esempio a 14 euro (prima erano pari con la cms 4,75 euro). Sono state eliminate le spese fisse per la chiusura del conto in rosso che ammontavano a 30 euro a trimestre.
  • Gruppo Unicredit: la commissione di massimo scoperto era lo 0,98%. E' stata sostituita per i fidi non concordati da un "Recupero spese per ogni sospeso" pari a 9 euro. Le nuove spese ammontano dunque a 9 euro (prima con cms erano 4,9 euro più spese per 15 euro). Ovviamente se le operazioni a debito salgono a due le spese diventano 18 euro e così via. Da fine giugno è introdotta la Commissione utilizzo oltre la disponibilità fondi pari a 2 euro ogni 1000 euro o frazione di debito che sia almeno di 50 euro al giorno. Nel nostro esempio dunque la spesa sarebbe di 14 euro.
  • Banca Sella: la commissione di massimo scoperto era pari allo 0,95%. Da fine gennaio 2009 è stata sostituita da "Onere per passaggio a debito nel trimestre" di 40 euro (prima con cms le spese erano 4,75 euro). L'importo di 40 euro è dovuto indipendentemente dai passaggi in rosso e dal valore dello scoperto. Questa spesa da luglio questa nuova spesa sarà ancora sostituita, introducendo "Recupero spese di gestione sconfino" pari a 5 euro al giorno con un massimo di 50 euro a trimestre. Nel nostro esempio dunque la spesa sarebbe di 35 euro.
  • Bnl Bnp Paribas: sul conto Bnl Revolution la commissione di massimo scoperto già non c'era e non c'erano altre spese. Ora è stata introdotta una "Commissione manca fondi" di 12,5 euro se sul conto viene a transitare un addebito senza disponibilità di fondi, di valore superiore ai 20 euro. Dunque se le operazioni in passivo sono due la spesa diventa di 25 euro (e questo indipendentemente dal valore addebitato purché si superi la franchigia di 20 euro).
  • Credem: sul conto Senza Spese Web e Senza Spese la cms era dello 0,99%. C'era una spesa di 15 euro per ogni liquidazione del conto con interessi a debito. La cms e le spese spariscono. Dal 1 luglio 2009 viene però introdotta per i conti non affidati una Commissione per indisponibilità dei fondi pari a 2,5 euro al giorno per ogni 1000 euro di debito o frazione (lo scoperto deve essere superiore a 100 euro). L'importo massimo applicabile è di 150 euro per liquidazione trimestrale. Nel nostro esempio (500 euro di scoperto non affidato per 7 giorni ) si pagano ora 17,5 euro (prima si sarebbero pagati 4,95 euro più 15 euro di spese di liquidazione, con un gg in più di debito si supera, con la nuova commissione, questa somma).

Interviene il Governo
Da questi esempi emerge una crescita dei costi e soprattutto un meccanismo di applicazione delle spese che mal si concilia con il criterio imposto dalla legge che vorrebbe spese commisurate all'importo e alla durata del rosso. Abbiamo segnalato la cosa a Ministero dell'economia, Banca d'Italia e Antitrust (link a lettera). Solo quest'ultima ci ha informato di avere avviato un procedimento. Dagli altri nessuna risposta. Ma forse la nostra segnalazione non è caduta nel vuoto. Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato nulle queste nuove voci introdotte dalle banche come sostitutive della cms. Ancora una volta c'è bisogno di un'ulteriore disposizione per fare applicare una legge dello Stato. Nei fatti dal 28 giugno non ci sarà più la commissione di massimo scoperto (per chi non ha un fido e per chi ce l'ha nel caso in cui il suo debito resti per meno di 30 giorni consecutivamente) e le nuove voci di spesa che le banche avevano introdotto per sostituirla non potranno essere applicate. Le banche staranno a guardare, dopo aver spedito milioni di lettere per informare i correntisti delle nuove spese? Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.

Resta nel frattempo un ulteriore problema. I contratti di conto corrente stipulati dal 29 gennaio 2009 in avanti hanno visto le nuove spese già applicate nel corso di questi 5 mesi. Ci auguriamo che il provvedimento del Governo tenga conto anche di questo e che dunque dia la possibilità al cliente di riottenere quanto illecitamente applicatogli. Noi consigliamo a tutti coloro che hanno pagato e non avrebbero dovuto in base alle disposizioni della legge 2/2009, oltre ai tassi debitori, spese di vario genere per essere andati in rosso, di fare un reclamo alla banca per riaverle indietro. Se ci fosse già la class action questi diritti avrebbero una giusta protezione. Ma dovremo aspettare ancora per avere una causa collettiva risarcitoria.

Fonte articolo

In data 29/06/2009 Altroconsumo ha scritto un aggiornamento clicca qui per leggerlo

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