L'ultima vignetta di Vauro "censurata" dal Corriere della Sera (presso cui il vignettista collabora). Un evento che va "felicemente" a braccetto con la censura di Vauro e Beatrice Borromeo su Raidue, la cancellazione dello show di Maurizio Crozza su La7, il boicottaggio dei teatri verso gli spettacoli di Daniele Luttazzi e tanto altro ancora.
"Si sono messi a strumentalizzare la paura, la speranza, il dolore, i morti... vergogna!". E' stata questa la dura risposta data dal Presidente del Consiglio Berlusconi dal palco elettorale di Cinisello Balsamo lo scorso 19 giugno alle contestazioni ricevute da un nutrito gruppo di contestatori.
La "sinistra" (un termine che si espone a migliaia di molteplici interpretazioni secondo la concezione che il Cavaliere dà a questo termine) avrebbe strumentalizzato (tra le altre cose) le terribili vicende abruzzesi con il solo fine di dare addosso all'esecutivo.
Strumentalizzare il terremoto aquilano per un mero tornaconto politico.
Tenetela bene a mente questa accusa rivolta alle opposizioni, perché ci tornerà utile tra pochissimo.
Il 5 maggio a Bruxelles, durante il vertice dei Ministri dell'Economia e delle Finanze d'Europa (Ecofin), il ministro Giulio Tremonti dichiarava:
"Con Il G20 si è aperto un cantiere, l'assedio ai paradisi fiscali. Il tempo del segreto bancario e' finito. Noi aumenteremo la pressione sull'evasione della direttiva (che permette il segreto bancario, ndr) che troppi paesi fanno". Tra le ipotesi sul tavolo, "quella di aumentare i controlli, di invertire l'onere della prova. Il capitale che è in un paradiso fiscale si presume sia prodotto da evasione fiscale, salvo prova contraria".
Era il pugno duro di Tremonti contro la grande evasione fiscale nazionale. Controlli a tappeto, pene severe e presupposto della colpevolezza. Un cambio di linea rispetto a quella passata farcita di scudi fiscali, condoni e depenalizzazioni.
Nemmeno una settimana prima però il governo approvava il decreto legge "Abruzzo". Un decreto legge che tutti conosciamo (soprattutto per le sue parti contestate), ma di cui si è ignorato a lungo un passaggio molto particolare. Il seguente:
Le maggiori entrate rivenienti dalla lotta all'evasione fiscale, anche internazionale, derivanti da futuri provvedimenti legislativi, accertate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, affluiscono ad un apposito Fondo istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze destinato all'attuazione delle misure di cui al presente decreto e alla solidarietà.
E' il comma 4 dell'articolo 14 del decreto legge 39 sulla ricostruzione in Abruzzo.
"Derivanti da futuri provvedimenti legislativi". E' questo il passaggio chiave spesso ignorato. Non si parla di recupero dell'evasione fiscale attraverso controlli. Si parla di recupero attraverso "provvedimenti legislativi".
Quali? Cosa potrebbe approvare il governo?
Ed ecco che in nostro soccorso arriva una volta tanto il giornalismo, quello vero. Il giornalismo che indaga, ascolta fonti attendibili, raccoglie conferme e racconta ciò che per qualcuno non andrebbe raccontato.
Questo Giornalismo (con la G maiuscola) questa volta prende il nome di Rosario Dimito, de Il Messaggero (al quale giornale va fatto un inaspettato encomio per la profonda attenzione rivolta ai vari aspetti della finta-ricostruzione in Abruzzo).
”Emersione di attività detenute all’estero”. E' il titolo del disegno di legge allegato alla finanziaria 2010 che il governo si appresta a presentare per la discussione alle camere. Il contenuto, spalmato in 7 articoli, è semplice: istituzione di un nuovo scudo fiscale.
In parole povere si tratta di un condono fiscale che consente, a chi ha esportato in maniera illecita capitali all’estero, di farli rientrare pagando molto meno di quel che avrebbe dovuto pagare se avesse rispettato la legge.
Quando sono usciti in modo illegale dal Paese, hanno evaso una imposta di circa il 30/40 per cento. Con il nuovo provvedimento che Tremonti sta preparando, se la potranno cavare con un dazio fiscale tra i 4 e il 7 per cento.
Chi ha violato la legge ed eluso il fisco italiano per diversi miliardi di euro, potrà far rientrare comodamente i propri capitali in Italia pagando una aliquota che non è altro che un vero e proprio regalo fornito dal ministro della "finanza creativa" in persona Giulio Tremonti.
Ecco svelato il vero "pungo duro" del governo contro l'evasione.
In aggiunta bisogna considerare che questo genere di maxi-condono (già approvato una prima volta nel 2002 dallo stesso Tremonti) consente, oltre alla legalizzazione dei capitali ingiustamente sottratti al popolo italiano a prezzo super-scontato, l'anonimato garantito per l'evasore e, soprattutto, la non indagabilità futura su quei soldi.
Se un giorno si scoprisse che quel denaro rientra in un giro di riciclaggio di capitali mafiosi la magistratura non potrà fare nulla.
Non solo. Nell'analogo provvedimento del 2002 non sussisteva nessun divieto a riportarli all'estero una volta regolarizzati qui in Italia. Un capolavoro!
La prima volta, 7 anni fa, il ministro "buca-bilancio" Tremonti non si era preoccupato nemmeno di trovare una giustificazione. Questa volta l'alibi calza a pennello, una vera "manna caduta dal cielo": il terremoto abruzzese.
Cosa c'è di meglio se non inserire la giustificazione per questo provvedimento direttamente nel decreto per la ricostruzione, senza stabilire poi alcuna garanzia sul fatto che tali entrate "illegali" verranno utilizzate per tali scopi?
Ed ora riprendete l'accusa di Berlusconi alla sinistra: la strumentalizzazione del dolore e dei morti. A questo punto è naturale chiedersi se Berlusconi si riferisse a Tremonti indicando "la sinistra", "i poveri comunisti".
Nel nome dell'Abruzzo il governo approva il secondo scudo fiscale, così come nel nome della privacy ha approvato la legge sulle intercettazioni, così come nel nome della volontà popolare ha approvato il Lodo Alfano, così come nel nome dell'occupazione ha approvato la legge 30, così come nel nome della democrazia ha dato vita alle guerre in Iraq e in Afghanistan, così come nel nome della sicurezza ha dato vita alla folle ed inutile legge Bossi-Fini...
La "sinistra" (un termine che si espone a migliaia di molteplici interpretazioni secondo la concezione che il Cavaliere dà a questo termine) avrebbe strumentalizzato (tra le altre cose) le terribili vicende abruzzesi con il solo fine di dare addosso all'esecutivo.
Strumentalizzare il terremoto aquilano per un mero tornaconto politico.
Tenetela bene a mente questa accusa rivolta alle opposizioni, perché ci tornerà utile tra pochissimo.
Il 5 maggio a Bruxelles, durante il vertice dei Ministri dell'Economia e delle Finanze d'Europa (Ecofin), il ministro Giulio Tremonti dichiarava:
"Con Il G20 si è aperto un cantiere, l'assedio ai paradisi fiscali. Il tempo del segreto bancario e' finito. Noi aumenteremo la pressione sull'evasione della direttiva (che permette il segreto bancario, ndr) che troppi paesi fanno". Tra le ipotesi sul tavolo, "quella di aumentare i controlli, di invertire l'onere della prova. Il capitale che è in un paradiso fiscale si presume sia prodotto da evasione fiscale, salvo prova contraria".
Era il pugno duro di Tremonti contro la grande evasione fiscale nazionale. Controlli a tappeto, pene severe e presupposto della colpevolezza. Un cambio di linea rispetto a quella passata farcita di scudi fiscali, condoni e depenalizzazioni.
Nemmeno una settimana prima però il governo approvava il decreto legge "Abruzzo". Un decreto legge che tutti conosciamo (soprattutto per le sue parti contestate), ma di cui si è ignorato a lungo un passaggio molto particolare. Il seguente:
Le maggiori entrate rivenienti dalla lotta all'evasione fiscale, anche internazionale, derivanti da futuri provvedimenti legislativi, accertate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, affluiscono ad un apposito Fondo istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze destinato all'attuazione delle misure di cui al presente decreto e alla solidarietà.
E' il comma 4 dell'articolo 14 del decreto legge 39 sulla ricostruzione in Abruzzo.
"Derivanti da futuri provvedimenti legislativi". E' questo il passaggio chiave spesso ignorato. Non si parla di recupero dell'evasione fiscale attraverso controlli. Si parla di recupero attraverso "provvedimenti legislativi".
Quali? Cosa potrebbe approvare il governo?
Ed ecco che in nostro soccorso arriva una volta tanto il giornalismo, quello vero. Il giornalismo che indaga, ascolta fonti attendibili, raccoglie conferme e racconta ciò che per qualcuno non andrebbe raccontato.
Questo Giornalismo (con la G maiuscola) questa volta prende il nome di Rosario Dimito, de Il Messaggero (al quale giornale va fatto un inaspettato encomio per la profonda attenzione rivolta ai vari aspetti della finta-ricostruzione in Abruzzo).
”Emersione di attività detenute all’estero”. E' il titolo del disegno di legge allegato alla finanziaria 2010 che il governo si appresta a presentare per la discussione alle camere. Il contenuto, spalmato in 7 articoli, è semplice: istituzione di un nuovo scudo fiscale.
In parole povere si tratta di un condono fiscale che consente, a chi ha esportato in maniera illecita capitali all’estero, di farli rientrare pagando molto meno di quel che avrebbe dovuto pagare se avesse rispettato la legge.
Quando sono usciti in modo illegale dal Paese, hanno evaso una imposta di circa il 30/40 per cento. Con il nuovo provvedimento che Tremonti sta preparando, se la potranno cavare con un dazio fiscale tra i 4 e il 7 per cento.
Chi ha violato la legge ed eluso il fisco italiano per diversi miliardi di euro, potrà far rientrare comodamente i propri capitali in Italia pagando una aliquota che non è altro che un vero e proprio regalo fornito dal ministro della "finanza creativa" in persona Giulio Tremonti.
Ecco svelato il vero "pungo duro" del governo contro l'evasione.
In aggiunta bisogna considerare che questo genere di maxi-condono (già approvato una prima volta nel 2002 dallo stesso Tremonti) consente, oltre alla legalizzazione dei capitali ingiustamente sottratti al popolo italiano a prezzo super-scontato, l'anonimato garantito per l'evasore e, soprattutto, la non indagabilità futura su quei soldi.
Se un giorno si scoprisse che quel denaro rientra in un giro di riciclaggio di capitali mafiosi la magistratura non potrà fare nulla.
Non solo. Nell'analogo provvedimento del 2002 non sussisteva nessun divieto a riportarli all'estero una volta regolarizzati qui in Italia. Un capolavoro!
La prima volta, 7 anni fa, il ministro "buca-bilancio" Tremonti non si era preoccupato nemmeno di trovare una giustificazione. Questa volta l'alibi calza a pennello, una vera "manna caduta dal cielo": il terremoto abruzzese.
Cosa c'è di meglio se non inserire la giustificazione per questo provvedimento direttamente nel decreto per la ricostruzione, senza stabilire poi alcuna garanzia sul fatto che tali entrate "illegali" verranno utilizzate per tali scopi?
Ed ora riprendete l'accusa di Berlusconi alla sinistra: la strumentalizzazione del dolore e dei morti. A questo punto è naturale chiedersi se Berlusconi si riferisse a Tremonti indicando "la sinistra", "i poveri comunisti".
Nel nome dell'Abruzzo il governo approva il secondo scudo fiscale, così come nel nome della privacy ha approvato la legge sulle intercettazioni, così come nel nome della volontà popolare ha approvato il Lodo Alfano, così come nel nome dell'occupazione ha approvato la legge 30, così come nel nome della democrazia ha dato vita alle guerre in Iraq e in Afghanistan, così come nel nome della sicurezza ha dato vita alla folle ed inutile legge Bossi-Fini...
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