12/07/09

Il Gran Tribunale dei Pomodori

Sirti Vietati gli infortuni sul lavoro
Nelle grandi aziende a lavorare non sono uomini e non sono donne. Nelle grandi aziende ormai lavorano speciali coltivazioni biologiche, complessi filamenti elicoidali di DNA chiamati risorse umane. La parola risorsa evoca la parola sfruttamento. Una volta c'erano le risorse minerarie, quelle idriche, quelle energetiche... Alla Bocconi tutt'al più si parlava di risorse finanziarie. Oggi invece qualsiasi attività imprenditoriale estrae ed accumula esseri umani, un po' come un'azienda agricola acquista batterie di polli, mucche e maiali. Parti da casa la mattina che sei un marito, un fratello, un figlio... Arrivi in ufficio e diventi un pomodoro. Insieme alle altre concrezioni di amminoacidi che ogni giorno hanno 5 minuti per la macchinetta del caffè e mezz'ora per il pranzo, sei parte del cosiddetto capitale umano. Come tale, sei prezioso. Lo Human Resource Manager ci tiene a te, e non vuole che ti accada nulla di male.

Alla Sirti sono amorevoli come mamme apprensive. Se ti fai male diventano ansiosi. Il loro dolore è il tuo dolore. Se inciampi e cadi, si arrabbiano tanto, ma lo fanno per te. Ti rimproverano per il tuo bene.
Il 2 luglio una risorsa umana, un pomodoro, mentre indietreggiava dopo aver prelevato un pacco da un corriere inciampava in un gradino e cadeva a terra. Trauma lombosacrale. Allo Human Resource Manager, porello, quasi gli prende un colpo! Tanto si è spaventato, che la prima reazione è stata di rabbia, come una mamma arriverebbe a schiaffeggiare un figlio che attraversa la strada senza guardare. Ecco il perchè della seguente comunicazione disciplinare, scritta di getto in evidente stato di shock.



OGGETTO: CONTESTAZIONE DISCIPLINARE

Ad ogni effetto di legge e di contratto, Le contestiamo quanto segue.

Abbiamo riscontrato che Ella, il giorno 06/05/2009, mentre prelevava un pacco consegnato dal corriere, indietreggiando, inciampava in un gradino rovinando a terra e riportando un trauma lombosacrale.

L'incauto comportamente Le ha provocato un grave infortunio e ciò nonostante da tempo l'Azienda, con tutte le azioni possibili, sensibilizzi e solleciti il personale dipendente a porre maggiore attenzione nell'espletamento delle attività lavorative, al fine di tutelare la salute dei lavoratori a salvaguardia della loro incolumità.

Nel rimarcare la gravità del Suo comportamento, La invitiamo a presentare fondate giustificazioni entro 5 giorni dalla ricezione della presente comunicazione, ai sensi dell'art. 7 comma 5 L. 20/05/1970 n°300 e dell'art. 23 comma 3 D.G.- sez. III del vigente C.C.N.L. per i dipendenti dell'Industria Metalmeccanica.

In mancanza, saremo costretti a comminarle il provvedimento disciplinare conseguente.


SIRTI Società Per Azioni



Una volta, farsi male assolvendo alle proprie mansioni si chiamava infortunio sul lavoro. Oggi se inciampi mentre ritiri un pacco devi giustificare la gravità del tuo comportamento. E' un mondo alla rovescia. Se gli uomini sono risorse, farsi male significa danneggiare un bene aziendale. Devi essere punito. Quando gli schiavi che remavano sulle galere svenivano dalla fatica, venivano costretti a riprendere il ritmo con la frusta. Gli schiavi erano questo: risorse umane. Erano parte del motore: una biella, un pistone, un giunto cardanico. Se si rompe un pezzo, si fa valere la garanzia. Si chiedono i soldi indietro.

Per le aziende italiane, la sicurezza è al primo posto: la sicurezza di non tirare fuori una lira di Inail, ricattando i lavoratori con provvedimenti disciplinari, in maniera da far scomparire gli infortuni sul lavoro. Le morti bianche si chiameranno assenze per malattia. Le malattie saranno nuove e fantasiose. Gli operai sulle impalcature soffriranno di sindrome da bungee jumping. Nonostante gli sforzi aziendali per metterli in sicurezza, salteranno nel vuoto spontaneamente, colti da raptus. Tra gli addetti alle presse meccaniche, molti saranno colpiti dal morbo del rullo compressore - una patologia di cui era affetto anche Wil Coyote -, che spinge ad eludere i dispositivi di salvaguardia per sperimentare l'ebrezza di essere ridotti allo spessore di una lamina. I lavoratori che muoiono nelle cisterne di trattamento chimico saranno tutti malati terminali di ossigenofobia, il rifiuto dell'aria pura e la ricerca patologica di ambienti saturi di esalazioni velenose.

Le aziende non avranno alcuna colpa. Si trasformeranno in sanatori, cliniche specialistiche, laboratori dove sperimentare nuove terapie d'urto per lavoratori affetti da malattie incurabili. Alla Sirti fanno già tutto quello che possono. Purtroppo i loro dipendenti non ne vogliono sapere di curarsi. La risorsa umana che è inciampata, per esempio, soffriva già da tempo di attacchi di gamberosi acuta: posto sotto a un collo pesante, indietreggiava compulsivamente fino a lanciarsi di schiena oltre allo spigolo di un gradino.

Ora dovrà comparire dinnanzi al Gran Tribunale dei Pomodori, e spiegare perché non assumeva le medicine che gli erano state prescritte. Ha cinque giorni di tempo, dopodichè sarà confinato in un barattolo di pelati.

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

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3 commenti:

  1. ti sei accertato che prima di scrivere quanto contesti, la società in oggetto non avesse effettivamente ripreso il suo dipendente, per contestargli una colposa e reiterata inosservanza delle norme di tutela della salute e sicurezza in quel luogo di lavoro? anche lei deve tutelarsi, convieni con me? e questo non sempre va a scapito dei lavoratori. molti, incuranti dei pericoli, affrontano le situazioni con superficialità; non dico che si debba arrivare come in giappone o in cina dove esiste una figura professionale che con le braccia conserte vigila sull'esatta osservanza delle norme in materia di sicurezza e soprattutto controlla che vengano impiegati i presidi antinfortunistici adeguati: ciò perchè è totalmente estraneo alla nostra cultura lavorativa.

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  2. concordo pienamente con quanto hai scritto, molte volte la mcolpa di molti incidenti sul lavoro è colpa dell'operaio che non rispetta le norme.
    io sn rls in una azienda della grande distribuzione e ti posso confermare che manca la cultura del rispetto di queste norme da parte degli operai, ma allo stesso tempo ti dico che manca assolutamente la voglia delle aziende di mettersi in regola e soprattutto non fanno rispettare le norme in nome della produttività, salvo poi appunto fare un richiamo al lavoratore in caso questo si faccia male.

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  3. quanto dici è tristemente vero, vedi la tragedia della thyssen...

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