Introduzione
Le cause della crisi bancaria sono state oggetto di numerose analisi, molte delle quali la imputano a una normativa avida e insufficiente e al manchevole controllo da parte degl'Istituti centrali.
Quando le banche hanno cominciato ad affondare, i governi, di fronte alle conseguenze della situazione, sono stati colti completamente di sorpresa. I ministri delle Finanze hanno avuto carta bianca per rimettere in sesto il sistema fornendo aiuti per miliardi di euro. E tutto perché le banche sono un elemento fondamentale del sistema economico.
Ma i miliardi di euro sono scomparsi come l'olio da una scatola del cambio incrinata, e gl'ingranaggi non hanno voluto rimettersi a girare. Nel frattempo un crescente numero di aziende ha dichiarato fallimento per mancanza di credito, e intere nazioni si sono trovate nei guai e sono finite sotto tutela del Fondo Monetario Internazionale [1]. Molti analisti prevedono che la crisi potrebbe continuare per vari anni...
Per di più, anche se il fenomeno non è direttamente collegato, la crescita ininterrotta altera il clima. I nostri valori e priorità sono determinati dal consumo e dalla cupidigia, e ogni giorno nuovi servizi pubblici vengono sacrificati sull'altare di Wall Street...
Ma esiste un'alternativa: i governi possono assumere in prima persona il compito di erogare credito. Quando il denaro diventa denaro di Stato, non siamo più obbligati a dipendere dal meccanismo di solvibilità/liquidità delle banche private, che può nuovamente bloccarsi in qualsiasi momento se in qualche parte del mondo vengono messi in circolazioni altri titoli spazzatura. E, nell'odierna giungla di approfittatori occupati in tutto il mondo a speculare e gonfiare titoli, potete star sicuri che la prossima crisi è già in incubazione da qualche parte.
Ritengo del tutto insensato lasciare che le aziende falliscano a causa di problemi che riguardano il mondo bancario, e correre a salvare le banche private - versando loro miliardi delle tasse, comprandole o fornendo loro liquidità e garanzie - mi sembra una visione molto miope. Quando vengono soccorsi dallo Stato, gl'istituti bancari devono poi naturalmente rimborsare pagando elevati interessi. Benissimo. Ma questo significa solamente che le banche scaricheranno i costi su di voi, in quanto loro clienti. In un modo o nell'altro siamo con le spalle al muro!
L'articolo descrive una proposta di riforma bancaria che si pone come obiettivi:
- porre fine alla crisi;
- creare moneta / erogare credito sulla base d'interessi sociali ed economici;
- evitare che l'erogazione del credito si blocchi per problemi del mondo bancario
- evitare politiche conflittuali tra governo e banca centrale;
- mettere a punto un controllo parlamentare sulla creazione di moneta;
- fornire alla banca centrale un volante, che si aggiunga all'acceleratore e al freno di cui già dispone;
- svincolare l'erogazione del credito dalla crescita economica;
- assicurare il miglior contesto di sviluppo prospero, anche nei periodi più difficili.
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Due cose tornano poco:
RispondiElimina- mettere a punto un controllo parlamentare sulla creazione di moneta;
- svincolare l'erogazione del credito dalla crescita economica;
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La prima è già stata provata ed ha creato danni ENORMI (vedi le esperienze delle 'bubble' inglesi e francesi nel 1700); dando alle istituzioni certe leve di politica monetaria e creditizia rischiamo il collasso. La tentazione di stampare carta straccia sarebbe troppo allettante per un Governo in crisi (per esempio prima delle elezioni per dare "illusione monetaria" agli elettori).
La seconda è una cazzata in termini, le due cose non sono scindibili almeno che non torniamo alla moneta metallica o al baratto.
l'autore è un ricercatore indipendente, io se abbia detto cose giuste al 100% non saprei non ho le conoscenze necessarie per giudicare.
RispondiEliminasn convinto che serva una riforma che cambi totalmente il sistema, e soprattutto mi sembra che i potenti di turno non siano di questo avviso :(