Le banche americane continuano a soffrire. I ministri del governo Obama, un po’ meno. Proprio in questo ore - come da un po’ di weekend a questa parte - sta fallendo la solita raffica di banche. Il venerdì le filiali chiudono. E gli uomini della Federal deposit insurance corporation - il Fondo federale di assicurazioni dei depositi (insomma, l’ente che gestisce i fallimenti degli istituti di credito) - vanno, senza far troppo rumore, a chiudere la banca traballante di turno. Un copione che si ripete uguale a sè stesso con puntualità agghiacciante. Questo fine settimana le banche fallite sono 3 (la Bradford bank di Baltimora, nel Maryland; la Mainstreet bank di Forest Lake, in Minnesota; la Affinity Bank di Ventura, in California). Nel 2009 - per ora - hanno fatto crac 84 istituti di credito (contro i 25 del 2008; e i 3 soltanto del 2007, l’anno prima dello scoppio della crisi). E non è ancora finita. Perchè, secondo i calcoli della Federal deposit insurance corporation, altre 400 e rotte banche (416, per la precisione) sarebbero un tantino in difficoltà. Un bel problema che, però, pare non abbia tolto al ministro del Tesoro a stelle e strisce - al secolo Timothy Geithner - la voglia di godersi vita e amici. Secondo un articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera - che non è ancora disponibile on line e che riprende con tutta probabilità un pezzo di retroscena firmato da Mary Ann Akers sul Washington post - Geithner avrebbe vissuto i suoi primi mesi nella capitale Usa, in una meravigliosa casa con sei camere da letto, sei bagni e piscina. E senza spendere un singolo dollaro. Perchè la reggia era di proprietà di un vecchio compagno di college, Daniel Zelikow. Unico neo: Zelikow non è soltanto un amico di vecchia data, è anche un banchiere: ora vicepresidente della banca Interamericana per lo sviluppo, fino al 2007 è stato direttore esecutivo di un altro celebre istituto di credito a stelle e strisce, Jp Morgan. Che - per la cronaca e per coincidenza - ha ricevuto (e poi restituito) 25 miliardi di dollari di aiuti dal governo americano. Certo: qualcuno potrebbe ventilare l’esistenza di un qualche conflituccio di interessi, visto che Geithner sta lavorando in questi mesi a nuove regole per la Finanza a stelle e strisce e orchestrando i salvataggi delle banche travolte dalla crisi dei mutui subprime. Ma questi son dettagli. E poi: si può dire di no a un amico che ti tende la mano (e le chiavi di una casa, secondo il Washington post, da 3,6 milioni di dollari)?
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