23/08/09

INTERNET IN EUROPA - ITALIA IN CODA

Secondo il rapporto pubblicato la scorsa settimana dalla Commissione europea, " Annual Information Society Report del 2009" il WEB è usato giornalmente da circa la metà dei cittadini, ma un terzo non lo ha mai utilizzato.
Lo studio rileva come le nuove tecnologie si stanno diffondendo rapidamente in tutto il continente, ma restano profonde divisioni; anziani e disoccupati in gran parte ignorano l'esistenza del WEB.
Gli utenti regolari di Internet sono aumentati nel 2008 rispetto al 2004 del 56 %; la metà di tutte le famiglie e più dell'80 % delle imprese ha un collegamento a banda larga e l'anno scorso sono stati calcolati 114 milioni di abbonati.
L'unione europea è così il più grande mercato mondiale di accesso fisso a banda larga.

Il maggior incremento è stato registrato in Irlanda, la Repubblica Ceca, Francia, Ungheria, Lettonia e Lituania e la relazione rileva come "fonte di preoccupazione" il ritardo d'Italia, Cipro, Romania e Portogallo.
Il nostro Paese si trova molto più indietro rispetto a Francia, Inghilterra e Germania e nelle zone rurali la situazione non è allineata ai Paesi più avanzati.
Il basso tasso di utilizzo di Internet in questi paesi, così come in Bulgaria, Slovenia, Slovacchia e Spagna, è tra le famiglie a basso reddito, tra gli anziani - da 65 a 74 anni, i disoccupati e tra le persone con un basso livello di istruzione.
La relazione della Commissione ha inoltre evidenziato l'aumento dei cosiddetti "nativi digitali" - di età compresa tra 16 a 24 - come i più attivi e creativi degli utenti di Internet.
Quasi il 70 % delle persone di età inferiore ai 24 anni usano Internet ogni giorno - rispetto alla media UE del 43 % - e questo gruppo si avvale regolarmente di servizi avanzati per creare e condividere i contenuti on-line, il doppio rispetto alla media europea.
L'obiettivo delle Istituzioni Europee è favorire la diffusione della larga banda per incrementere gli utenti di Internet e con loro, lo sviluppo del e-commerce e del mercato dei contenuti digitali.
La Commissione ha poi fissato un indice che misura la performance della Banda Larga - BPI - e l'Italia è fra gli ultimi Paesi della Comunità (con dietro solo Romania, Bulgaria, Grecia, Polonia e Cipro) con un BPI di 0,38 (quasi la metà della Francia).
Tra i fattori identificati la poca propensione all'utilizzo di Internet per l'e-commerce o l'e-governement, la bassa alfabetizzazione informatica e la scarsa concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni.
L'Italia è un paese in cui la libera concorrenza del mercato è spesso sostituita dai cartelli delle multinazionali dal petrolio alle telecomunicazione, la prassi non cambia e nemmeno la tutela dei consumatori da parte delle istituzioni.
L'arretratezza in cui ci troviamo potrebbe penalizzare, se non colmata rapidamente, lo sviluppo economico del nostro Paese.
Il governo dovrebbe al più presto affrontare il tema dello sviluppo delle nuove tecnologie e non per imbavagliare la rete come hanno dimostrato di fare sino ad ora.

..... in Francia: ADSL + Internet illimitato + telefonate nazionali ed estere in 98 Paesi a 29.90 € al mese.

Luciana P. Pellegreffi

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
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2 commenti:

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