- “Luxury Hotels in U.S. Risk Default as $850 Rooms Remain Empty”, Bloomberg. Ebbene sì. Anche gli hotel - soprattutto quelli di lusso - stanno patendo la crisi. E pure parecchio. Solo negli Stati Uniti - secondo un’analisi della Realpoint Lcc, ripresa dalla agenzia di stampa Bloomberg - ben 1.500 hotel, con prestiti (cioè debiti) per 24 miliardi di dollari sul groppone, sarebbero a rischio fallimento. Motivo? Mentre la crisi avanza, le stanze si svuotano. Per la precisione: secondo i calcoli di un’altra società specializzata in analisi economiche e turismo, la Smith Travel Research, gli hotel di lusso - quest’anno - sarebbero pieni solo al 60% (contro il 70% dell’anno scorso). Qualche nome, per finire e per capirci: a San Francisco, l’hotel Four Seasons - 5 stelle e 277 stanze - sarebbe già in default, causa un prestito non pagato da 90 milioni di dollari; stessa sorte potrebbe toccare a “The Dream Hotel” a New York (220 stanze); e all’Arizona Grand Resort (640 stanze), che è già in ritardo di 90 giorni nel ripagare un prestito da 190 milioni di dollari.
- “Spain tips into depression”, Telegraph. Hotel (semi)vuoti negli Stati Uniti. E case - tantissime case - vuote in Spagna. Nel Paese del premier Zapatero, è esplosa una bolla immobiliare degna di passare alla storia. I calcoli della società RR de Acuña y Associados - società specializzata in analisi del mercato immobiliare - disegnano un panorama inquietante. Le case invendute in Spagna avrebbe raggiunto quota 1,6 milioni. Di qui un crollo del settore costruzioni. E dell’economia tutta. Che - sempre secondo RR de Acuña y Associados - dovrebbe vedere il Pil in caduta più o meno libera per almeno 3 anni. Mentre la disoccupazione - che oggi è al 18% - dovrebbe arrivare al 25%. Un numero - osserva Ambrose Pritchard Evans, giornalista del Telegraph - da Grande Depressione.
- “Ideal Standard, operai sul tetto dell’azienda contro il taglio di 250 posti”, Corriere del Veneto. I guai della Spagna - per lo meno per i lettori del nostro blog - non sono certo una novità. Così come è una novità l’ondata di licenziamenti che sta investendo il Belpaese. E gli operai che, per protestare, salgono sui tetti. Ieri le pagine del Corriere della Sera - chiaramente quelle locali; quelle del Veneto; tanto per non allarmare anche gli altri italioti - davano notizia di una raffica di “esuberi” alla Ideal Standard (sì quella di water e bidé) di Trichiana, provincia di Belluno. Gli operai - con un blitz - sono anche saliti sui tetti della fabbrica per far sentire la loro voce. Vox ululans in desertu. Gli esuberi - che tradotto dalla neolingua di inizio millennio significa licenziamenti - dovrebbero essere 250. Che si aggiungono, sempre rimanendo in Veneto, ad altri 250 licenziamenti circa annunciati sempre questa settimana dalla ditta di meccanica, Siap (parte nello stabilimento di Pordenone; parte nello stabilimento di Gorizia). Insomma: anche i ricchi (degli hotel di lusso) piangono. I poveri avevano cominciato a farlo già da un pezzo.
25/09/09
Anche i ricchi piangono - Le Pillole rosse del 25/09/2009
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