L'articolo è di un giornale locale americano, ma segnala una tendenza probabilmente in atto in tutto il Paese. Mentre continuano i fallimenti delle famiglie che non riescono a pagare i mutui, diminuisce il numero di "cacciati di casa", ovvero degli espropri da parte degli istituti di credito. Come mai? Pare che, semplicemente, le banche rinuncino a prendere direttamente possesso del bene; i costi di mantenimento e soprattutto le tasse di proprietà rendono la valutazione negativa, visto che in moltissimi casi le proprietà, sul mercato, valgono poco o nulla.
Succede così che le banche lascino gli appartamenti nelle mani del vecchio proprietario, che in molti paradossali casi è già andato via e neppure sa di avere la sua ex-casa ancora a disposizione. Dice un ispettore:
Gli espropri stanno diminuendo ma solo in apparenza, perché in realtà le banche nemmeno avviano più le pratiche. Così, non ci sono più numeri attendibili.
Il giornale titola la storia come "davvero spaventosa", e non possiamo che essere d'accordo.
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