Questa intervista a Maurizio Pallante è stata registrata nella serata del 20 settembre 2009 al decrescifest di Villa Silvia di Cesena, incontro organizzato dal Movimento Impatto Zero.
Una economia non più basata sulle merci ma sui beni, l'autoproduzione e la solidarietà sociale come antidoto alla crisi, il falso mito della crescita del PIL come promotore dell'occupazione nel mercato del lavoro. Non si riescono quasi più a cogliere i vantaggi di questa società consumista, globalizzata, pervasa da una cultura di massa instupidita dai desideri delle multinazionali, priva di consapevolezza e di filosofie divergenti dal mero interesse economico. Con un territorio sconvolto e degradato, con gli ecosistemi a rischio, con le risorse naturali non rinnovabili in declino, concetti nuovi come "decrescita felice" promettono di offrire una nuova e inaspettata speranza.
La crisi che ci sta avvolgendo è strutturale, poiché è impensabile una crescita continua in un territorio limitato, una crescita cioè che non accetti il concetto di limite. Il modello di sviluppo va quindi rivisto perché porta a condizioni di infelicità e sconvolgimenti pesanti per l'equilibrio naturale del pianeta.
Di questo e di altro si è parlato nella interessante intervista con Maurizio Pallante del Movimento per la Decrescita Felice.
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