23/11/09

I giovani non leggono, e indovinate di chi è la colpa.

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Non passa giorno senza che Tv e carta stampata ci propinino la consueta demonizzazione della Rete Internet. Pedofili e violentatori in agguato, picchiatori e bulli su YouTube, reclutamento di porno adolescenti, truffe online, phishing che ti svuota il conto in banca, hackeraggio di ogni tuo più riposto segreto, cancellazione da remote dell'intiero hard disk, spionaggio della tua camera da letto da webcam, e così via terrorizzando. A sentir loro, si vive più tranquilli a passeggiare nottetempo per il Bronx coperti solo di gioielli e Chanel n°5.

L'ultima di oggi, inviataci via TG1, è la seguente: si vende meno saggistica, i giovani non leggono i libri, e la colpa è... di Facebook. Con tanto di inviata speciale per le strade (mi chiedo a quanto ammonti il suo stipendio) che pone ai malcapitati adolescenti di passaggio il seguente quesito: Leggi libri? All'ovvia risposta, No, segue astutissima domanda E vai su Facebook? Il poveretto risponde Si, e rimane fregato. Noi con lui: è lasciata infatti alla nostra immaginazione la scontata correlazione tra i due eventi. Chi sta su Facebook non legge. Che debba però essere almeno alfabetizzato quel tanto da riuscire a leggere Facebook non sfiora l'astuta cronista: buona parte della popolazione giovanile italiana non ha probabilmente neppure gli strumenti culturali per riuscire a leggere le informazioni del newstream di Facebook, per quanto cretine siano in alcuni casi.

E non ci si pone neppure un'altra logica domanda: appena tre anni fa, quando Facebook non esisteva, la nostra gioventù era forse prima al mondo per l'alto consumo di saggi e romanzi? Batteva ogni record di cultura libresca? Trascorreva le proprie giornate in biblioteca?

Ma che importa, se si propina un'informazione di schifo, se neanche ci si prende la briga di guardare due statistiche messe in croce. L'importante è che il messaggio arrivi forte e chiaro ai telespettatori, a quell'enorme fascia di popolazione che guarda il TG, guarda Colorado, guarda Lucignolo e si annoia a morte appena apre una pagina Internet con più di due righe scritte: la Rete è male, la Rete va evitata, la Rete è il diavolo. Maneggiatela con cautela, anzi meglio se non la maneggiate per niente. Altrimenti chissà cosa vi mette in testa.

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Stop al consumo di territorio
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