03/12/09

Alessandro Gilioli spiega la Carta dei 100


Su internet si fa anche tanta retorica. Ormai tutti ce l’hanno in bocca: chi parla di libertà, chi parla di pericoli. Soprattutto, ne parlano quelli che non la sanno usare, quei trenta milioni di italiani che hanno paura del mouse perché pensano che poi gli rosicchi i tappeti.

Vero è che se mi chiedessero di fare una classifica dei momenti salienti dell’evoluzione della nostra specie, sarei indeciso se mettere al primo posto l’invenzione della ruota oppure l’invenzione e la diffusione di internet.

In una società dove l’informazione è in formazione, intruppata in reggimenti che si fronteggiano e mandano avanti sabotatori professionisti con la missione di mettere i bastoni tra le ruote alla comprensione degli avvenimenti (cosa c’entra Dell’Utri con Berlusconi?), la difesa della rete è la difesa della libertà di espressione, della possibilità di trovare spiegazioni terze, opinioni autentiche, idee personali che non siano geneticamente modificate, ingredienti genuini senza additivi chimici per cucinare il cibo della consapevolezza.

Ogni passo in avanti verso lo sviluppo di internet, verso la connettività garantita, verso la diffusione della cultura della condivisione è un passo in avanti verso la libertà di informazione.

Dopo la pubblicazione della Carta dei cento per il libero Wi-Fi, ho intervistato per voi Alessandro Gilioli, uno dei promotori di un’iniziativa che Byoblu.Com sostiene convintamente.

Intervista ad Alessandro Gilioli

Claudio Messora: «Qui con me c'è Alessandro Gilioli, Piovonorane.it. Alessandro, ci puoi spiegare in cosa consiste esattamente il Decreto Pisanu?»

Alessandro Gilioli: «Il Decreto Pisanu è una legge passata in Italia nel 2005, subito dopo gli attentati di Al Qaeda a Roma e a Madrid. Prevede tutta una serie di norme cosiddette anti-terrorismo. La norma che a noi interessa di più, quella che noi vogliamo abolire, è la norma che impedisce la diffusione di internet in Italia.

Che cos’è? E’ una norma che obbliga tutti coloro che offrono internet pubblicamente, per esempio un cyber-point, una università, un aeroporto, un locale o qualsiasi altra cosa a chiedere alla questura un’autorizzazione esplicita, ma soprattutto a chiedere ai clienti di identificarsi con una carta di identità. Questo strumento di identificazione che non esiste in nessun paese democratico nel mondo è di fatto un grosso ostacolo, un grosso freno alla diffusione di una internet libera. Se andiamo a New York, a Parigi, a Madrid e dovunque ci connettiamo al Wi-Fi liberamente, mentre in Italia non si può. Il Wi-Fi è la prima vittima di questo decreto. In pratica la rete senza fili in Italia è molto poco sviluppata anche per colpa del Decreto Pisanu.»

Claudio Messora: «Come è nata la Carta dei Cento. A chi è venuta questa idea, e come avete condotto insieme la stesura del testo?»

Alessandro Gilioli: «La Carta dei Cento è nata, come spesso succede, via internet. Ho letto un post molto interessante di Sergio Maistrello sul Decreto Pisanu, un appello perché non fosse prorogato anche quest’anno. Il Decreto Pisanu infatti doveva essere provvisorio. E’ già scaduto nel 2007 ed è stato prorogato nel 2008, poi è scaduto nel 2008 ed è stato prorogato dal governo Berlusconi. Adesso rischia di essere prorogato di nuovo. Ho fatto mio l’appello di Maistrello e ho cominciato a sentire un po’ di amici: imprenditori, manager, giuristi, docenti universitari, blogger. Attraverso i famosi sei gradi di separazione, grazie al tamtam della rete, siamo riusciti a mettere insieme questa carta che è volutamente bipartisan, cioè non abbiamo voluto fare una cosa dell’opposizione contro il governo, ma abbiamo voluto chiedere a tutti coloro che hanno a cuore l’innovazione del paese, che è fondamentale per la libertà, per la democrazia e per l’economia, di schierarsi contro questa norma, e abbiamo trovato adesioni sia a destra che a sinistra. Tant’è che un parlamentare del PDL, Roberto Cassinelli, si è preso la briga di provare a modificare il Decreto Pisanu, in modo molto moderato – non è esattamente la libertà assoluta che io desidererei dalla rete – ma insomma sarebbe comunque un piccolo passo avanti. Io spero che quest’anno il Decreto Pisanu non venga prorogato, e soprattutto che venga liberalizzata il più possibile la rete senza fili, anche grazie alla nostra piccola grande battaglia civile.»

Claudio Messora: «Alessandro quali sono i prossimi passi che affronterete dopo la presentazione della Carta? E’ stata presentata a qualcuno? Quali sono le reazioni e soprattutto quali sono i tempi?»

Alessandro Gilioli: «La Carta verrà presentata al presidente del Consiglio, al parlamento, al governo, nella speranza che qualcuno si svegli. Ovviamente se vogliamo fare qualcosa di pratico, di concreto, dobbiamo percorrere le vie cosiddette istituzionali, cioè dobbiamo passare attraverso i parlamentari, sollecitare i parlamentari di entrambi gli schieramenti che hanno un pochino più a cuore l’innovazione in internet, che sanno cos’è il Wi-Fi quantomeno, e che sanno che questo può essere importante per la libertà, per l’economia di questo paese, a lavorare alle camere affinché il Decreto Pisanu non venga prorogato, affinché cambia la legislazione questurina, unica in Italia, sul Wi-Fi. E’ una battaglia di civiltà e democratica. E’ una battaglia che interessa tutti, e che spero possa essere condivisa dalla parte più intelligente della destra e della sinistra italiana, per arrivare a una situazione che non è rivoluzionaria: quella che vogliamo è la stessa situazione che troveremmo se andassimo negli Stati Uniti, a New York, a Parigi, a Madrid come in tanti altri paesi dove il Wi-Fi è libero.

Abbiamo anche un gruppo su Facebook, si chiama La Carta dei cento per il libero Wi-Fi, dove ognuno può apportare i propri contenuti sia in termini politici sia in termini giuridici. Il lavoro di pressione, per quanto possibile, continuerà. Dovrebbe riuscire ad arrivare felicemente, entro la fine dell’anno, a una modifica di questa legge. Poi bisognerà vedere cosa decidono le camere, non possiamo decidere noi.

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