Grillo avrà sicuramente molti difetti, avrà lasciato fin troppe volte domande senza risposta sul suo blog, ma credere che sia lui il problema del centrosinistra è quantomeno esagerato. Pensateci bene. I commenti che si leggono sui giornali da parte di esponenti del centrodestra e del centrosinistra sono più o meno simili, e riassumendoli dicono che il movimento cinque stelle «raccoglie i malumori della gente». Ma se così fosse vorrebbe dire che il movimento sarebbe privo di contenuti politici, invece ha un programma di tutto rispetto, che nulla ha a che vedere con quello dei tradizionali partiti.
Ora, viva la democrazia, ci sono dei cittadini organizzati che fuori dalle logiche della vecchia politica sono riusciti ad “infiltrarsi” in consigli comunali e regionali creando non poco disturbo a chi era abituato a non avere “rompiballe” tra i piedi. Possono loro essere accusati di distruggere il centrosinistra e di consegnare il Paese a Berlusconi.
Fin troppo facile pensare questo. È arrivato invece il momento che i partiti facciano pulizia di quelle «alchimie strategiche di un gruppo dirigente che opera senza ascoltare il paese» come ha detto Ignazio Marino subito dopo i risultati delle regionali.
A dar manforte a questa idea c’è un dichiarazione sorprendente, è quella di Nichi Vendola, che con un linguaggio simile a quello parlato da Beppe Grillo ha detto: «I partiti sono finiti, consumati, inadeguati. Non voglio essere scambiato per uno degli esorcisti che tentano di farli vivere».
di Damiano ZitoFonte articolo
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