Qui ne abbiamo parlato parecchie volte, ma non guasta leggere un riassunto così ben esposto:
- La domanda di cibo raddoppierà nei prossimi quarant'anni.
- E' un problema che non si potrà risolvere come negli anni '60, ovvero con la tecnologia: dobbiamo affrontare nodi più strutturali.
- Carenza di acqua. Solo gli abitanti delle città, nel 2050, useranno un quantitativo d'acqua pari a quello che oggi usiamo per tutta l'agricoltura mondiale.
- Perdita di territorio. Pare che il pianeta stia perdendo terreni agricoli al ritmo dell'1% di estensione annua, a causa del degrado, della desertificazione, dell'inquinamento, dell'espansione delle città. Ne abbiamo già persa il 24% rispetto a vent'anni fa.
- Le città avranno 20, 30 o 40 milioni di abitanti e nessuna capacità di produzione di cibo. Saranno pesantemente a rischio per ogni problema nella distribuzione.
-Abbiamo passato il picco di produzione per molti fertilizzanti indispensabili all'agricoltura intensiva, come il fosforo. Inoltre, continuando ad immetterli nel terreno, stiamo finendo con l'inquinare fiumi, mari e l'intera biosfera.
-Lo spreco è immenso. Si è calcolato che tra il 30 e il 50% di tutta la produzione agricola finisce gettata via, ovvero 2600 su 4600 calorie prodotte.
- Il picco del petrolio colpirà ovviamente anche la meccanizzazione dell'agricoltura, e ovviamente i biocarburanti, in questo contesto, non rappresentano proprio un'opzione.
- Enormi problemi anche per la pesca: si pensa che per il 2040 non ci sarà praticamente più nulla da pescare.
- Le proteine mancanti dal pesce non potranno essere sostituite dalla carne, perché per l'allevamento servirebbero un miliardo di tonnellate in più di grano e mille chilometri cubici di acqua dolce. L'equivalente di altri tre Nordamerica.
- La spesa mondiale per la ricerca in agricoltura è pari a 40 miliardi di dollari. Quella per le armi a 1500 miliardi.
Quest'ultimo punto denota cecità? Mica tanto. Si presume anche che le crisi alimentari che ci aspettano saranno causa di rivolte e guerre civili. Si fa molto prima a usare le armi, allora, che ad impelagarsi in una ricerca scientifica seria, nel cambiamento della dieta mondiale, nella riduzione dello spreco, nel riciclo dei rifiuti eccetera. E le armi rappresentano da sempre anche il più collaudato sistema per ridurre la popolazione.
Due piccioni con una fava, insomma, d'altronde dovremo abituarci a far molto con poco...
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